Nuove frontiere dello spam

Ogni tanto capita che anche su questo blog semi abbandonato, qualche spammer disperato (fa rima e c’è) tenti di inserire qualche link a prodotti pro-erezione o altro più  o meno farmaceutico…

Oggi (anzi, qualche giorno fa, ma l’ho visto oggi) ho notato una tecnica più fina, più sottile, molto probabilmente compiuta da una mano umana e non da un bot. A questo vecchissimo post, datato 2011, hanno commentato con una semplice risata. Ci sta tutta, il post è solamente un video di Elio e le storie tese, ma incuriosito da questa reminiscenza sono andato a vedere il link associato alla persona che ha fatto il commento, e puntava ad un sito per vedere film in streaming che non contiene materiale protetto dal diritto d’autore, come tengono a specificare nel loro sito:

E niente, la URL del sito l’ho manomessa… tanto era un commento genuino, no?! Mica SPAM!!! 😂

J. K. Rowling – Gli animali fantastici: dove trovarli

Dato che qualche giorno fa avevano dato in tv il film ho pensato di leggere il libro che avevo a casa, ma ho scoperto (con un misto di sconcerto e divertimento) che il libro in questione non è un romanzo, ma un fittizio manuale di magizoologia, in uso presso la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

copertina

Un piccolo compendio sulle creature magiche, ottimo da tenere a casa per ogni evenienza… non mi ricordo che i libri di scienze fossero così interessanti, ai miei tempi… 🤔

Isaac Asimov – La fine dell’Eternità

Strepitoso libro di Asimov sui viaggi nel tempo.

L’Eternità è una zona dell’esistenza fuori dal Tempo, da dove è possibile cambiare la storia senza subirne le conseguenze. Con questo piccolo stratagemma Asimov scavalca quasi(?) totalmente i classici paradossi ed immagina un’organizzazione che si estende per tutti i secoli futuri e dall’alto della sua posizione privilegiata veglia sull’umanità affinché tutto proceda in benessere e sicurezza.
Nel libro il tempo è scandito tramite i secoli – in ognuno l’organizzazione ha una sua sezione – e fa un po’ effetto ragionare sui vari secoli citati, dai prossimi 24° e 27° ai (molto) più lontani 95°, 482°, 30.000° e 100.000° secolo.

Il raccondo si svolge interamente sulla Terra; siamo infatti in una narrazione dove l’uomo ancora non si è avventurato nello spazio (più o meno), e per questo potremmo pensare a questo romanzo come antecedente ai vari cicli dell’autore, in particolar modo al ciclo dell’Impero.

Nonostante il realismo che sempre accompagna le opere di Asimov, all’inizio mi è sembrato un po’ “lento”, ma la fine è da leggere tutta in un fiato! 😀

Isaac Asimov – Neanche gli dei

Un libro per certi versi un po’ troppo “forzato” (nato come una sfida da un errore su un isotopo inesistente), ma tutto sommato piacevole, anche se non mi ha fatto impazzire.

Delle tre parti ci cui è formato il racconto, la prima è quella che ho apprezzato di più: un misto di miseria umana, di meschinità e di rancori; insomma, un quadro forse un po’ desolante di quella che è una società, ma molto più originale (e forse verosimile) di tanti racconti di eroi. 😀

Per cosa si vota?

Tralasciando la – a volte troppo – facile ironia, a leggere certe notizie (un fiero sostenitore della brexit che attende un ora per fare il controllo documenti in un aeroporto europeo) mi viene da pensare: ma siamo davvero informati su quello per cui votiamo?

Mi spiego: eventi complessi, come appunto può essere la brexit, vengono troppo spesso presentati solo tramite slogan, e questo è ancora più vero per argomenti polarizzanti. Questo causa un dibattito sterile fatto più di vignette che altro (e Facebook ringrazia), senza un reale approfondimento di quello che possono essere le conseguenze di determinate scelte.

Nel caso in questione, addirittura, sembra che la causa dell’attesa del passeggero non fosse neanche la brexit, ma un problema legato alla formazione di nuovi addetti. Ma al di là di questo, a quel passeggero/cittadino, hanno spiegato quali saranno veramente le conseuenze della sua scelta? Cosa succederà? Non parlo di cambiamenti epocali di economia, ma anche nelle piccole cose, come potrebbe essere l’attesa negli aeroporti europei?

Insomma, quando votiamo o ci viene chiesta un’opinione, siamo informati su quello che diciamo?

Jessica Joelle Alexander – Il nuovo metodo danese per educare i bambini alla felicità a scuola e in famiglia

Interessantissimo libro sui “segreti” del metodo danese nell’educazione dei figli.

copertina del libro

Fornisce una spiegazione a concetti danesi poco conosciuti qui in Italia, come ad esempio l’hygge, e dà dei consigli su come metterli in pratica. I concetti vengono ripetuti svariate volte nei capitoli, dedicato ognuno ad un aspetto diverso, ma avrei preferito qualche esempio più “pratico” (la teoria è bella, ma se non la riesci a mettere in pratica rimane un po’ fine a se stessa).

Leggendolo mi iniziava a puzzare il fatto che citasse studi e ricerche senza uno straccio di fonte, poi al penultimo capitolo ho scoperto che tutti i riferimenti erano indicati nelle note in fondo a mo’ di bibliografia[1]. Una cosa che infatti mi frena sempre in queste letture è non poter sapere subito se quello che viene scritto è vero, falso o anche solo ingigantito, soprattutto perché non avendo nessun conoscente danese non posso chiedere “direttamente”. L’autrice afferma comunque di aver sposato un danese, per cui probabilmente sa quello che dice. 🙂
Per chi è interessato, c’è anche il sito.

Ora tutto sta nel capire se si riesce ad applicare anche in Italia, dato che il cambio di mentalità non è poi così scontato…

[1] scelta discutibile, io li avrei messi come note a pie’ di pagina per una più veloce consultazione 😀

Giocando con rsync

Dopo aver, per anni, fatto i miei backup tra i vari hard disk con il comando cp (e l’opzione -u per “risparmiare tempo” e sentirmi fico :cool:), mi sono deciso oggi a fare qualche esperimento con rsync, tool a linea di comando* per la copia di file tra due cartelle (locali o remote, per ora lo uso solo in locale).

La sintassi è semplice: rsync [OPTIONS] SRC DEST.

Devo dire che è estremamente comodo, soprattutto l’opzione --delete, che permette di cancellare i file nella destinazione quando non sono più presenti nella sorgente, facendo così una vera e propria sincronizzazione tra le due cartelle. Attualmente lo sto testando con le opzioni:

  • -r ricorsivo
  • -u ignora i file che sono più recenti nella sorgente (in teoria inutile in caso di backup)
  • -p mantiene i permessi (dovrebbe essere inutile in caso di backup su filesystem NTFS)
  • -t mantiene il timestamp di modifica
  • --progress mostra il progresso della sincronizzazione
  • --delete cancella i file nella destinazione quando non esistono più nella sorgente
  • --safe-links ignora i link che puntano fuori la sorgente (utile perché sto facendo il backup di varie partizioni e non voglio copie risorsive)
  • --exclude "cartelle" permette di escludere cartelle dalla copia in base al nome (io lo uso per tutte le cartelle .svn)

Una cosa che mi ha dato problemi è l’uso dello slash alla fine dei percorsi sorgente. In base alla sua presenza o meno il programma si comporta in modo diverso (nel caso in cui SRC sia una cartella):

  • SRC/: copia solo il contenuto (ricorsivamente se indicato nelle opzioni)
  • SRC: copia la cartella e il contenuto (ricorsivamente se indicato nelle opzioni)

*per i più bisognosi, esiste una GUI per gestirlo meglio

Script per abilitare il proxy

Primo esperimento con il comando sed: mi serviva un sistema veloce per abilitare/disabilitare il proxy utilizzato dal sistema (ho trovato le informazioni qui).

Per disabilitare:

#!/bin/bash

PROXY_FILE='/etc/sysconfig/proxy'

sudo sed -i 's/^#PROXY_ENABLED="no"/PROXY_ENABLED="no"/' "$PROXY_FILE"
sudo sed -i 's/^PROXY_ENABLED="yes"/#PROXY_ENABLED="yes"/' "$PROXY_FILE"

Per abilitare:

#!/bin/bash

PROXY_FILE='/etc/sysconfig/proxy'

sudo sed -i 's/^PROXY_ENABLED="no"/#PROXY_ENABLED="no"/' "$PROXY_FILE"
sudo sed -i 's/^#PROXY_ENABLED="yes"/PROXY_ENABLED="yes"/' "$PROXY_FILE"

Stephen King – Cell

Questo libro mi è stato regalato ai tempi dell’università (leggasi, più di 10 anni fa!!!) da una cara amica e sono finalmente riuscito a leggerlo.

copertina

In definitiva devo dire che è stato carino, con descrizioni molto “realistiche”, pieno di cultura americana (non si contano i riferienti a cantanti e scrittori), ma per certi versi deludente: molte domande rimangono inevase, e non mi riferisco al finale aperto. Probabilmente il mio giudizio è dovuto anche al fatto che, dati impegni improvvisi e concomitanti e al risicato tempo libero, ho impiegato quasi 7 mesi a finirlo… col prossimo libro sarò più veloce!! 🙂