Aste al ribasso

Siete anche voi incuriositi da come cacchio possano funzionare queste aste al ribasso e quale sia il trucco dietro?? Vi riporto questo articolo, che spiega più o meno il funzionamento. 🙂

Bidplaza e le aste al ribasso: un analisi tecnica delle lotterie fra le meno chiare nel mondo
La prima volta che sentii parlare di aste al ribasso non volli credere che ci fossero dei pazzi che vendevano una Porsche per poche decine di euro e degli apparecchi elettronici come I-Pods e PlayStations dal valore di diverse centinaia di euro per pochi centesimi. Incuriosito, mi documentai sulla loro pagina http://www.bidplaza.it/t_contact.php http://www.bidplaza.it/?c=pages&m=phowto&l=IT a proposito del funzionamento di quest’idea mangiasoldi del secolo. Riassunto brevemente, l’idea geniale consiste nel fatto che si, puoi effettivamente comprare un oggetto per pochi centesimi se la tua offerta è unica (non ci sono altre persone che hanno offerto la tua cifra) e la più bassa (tutte le offerte piu basse della tua sono state prese da 2 o più persone). Piccolo particolare: per fare un’offerta devi pagare una sorta di “commissione”, che su Bidplaza al momento in cui scrivo è pari a 2,00 € Dove sta il guadagno per i proprietari vi chiederete?

Prendiamo un caso d’esempio:

  • Un iPod Touch da 16 GB costa al prezzo di mercato 400 € circa.
  • Bidplaza è in grado di coprire il costo dell’oggetto con sole 200 offerte (200 * 2 = 400)

Si deduce quindi, che un oggetto che ha ricevuto N offerte produce un ricavo (o una perdita, ma ̬ un caso che non sembra mai essersi verificato visto che sembrano esserci molte persone a cui fa gola un iPod Touch a 2 euro) pari a (N Р200) * 2. Poco dite voi? Continuate a leggere.

Provai ad iscrivermi per l’appunto su http://www.bidplaza.it e provai a fare qualche puntata, anche usando l’invitante bonus di 4,00 € che viene elargito alla registrazione. Il risultato fu il seguente:

“Almeno un offerta unica l’ho azzeccata, peccato che non sia la più bassa” pensai. Successivamente provai a giocare anche con altri oggetti e soprattutto facendo meno offerte (ogni click del mouse corrisponde a una spesa di 2,00 €!); il risultato fu più o meno simile.

Guardai con più attenzione il sito e ci fu una cosa che cadde al mio occhio:


“Vincitori ricorrenti”

Sembrava che esistessero persone più baciate dalla fortuna rispetto alle altre. TV Full-HD, iPod, Porshe, Cellulari… le ipotesi erano due:

  • Quelle persone erano estremamente fortunate (cosa a cui ho creduto poco e come dimostrerò dopo questa ipotesi è completamente da escludere)
  • Esisteva una tecnica che permetteva a quelle persone di accapparrarsi le aste.

La domanda è… come facevano?

Per rispondere a questa e altre domande del tipo “Quanto guadagna Bidplaza?” o “Esiste un modo per ridurre statisticamente le possibilità di perdere?” ideai Bidplaza Statistics ( http://www.pierotofy.it/pages/projects/project_365.html ). Bidplaza infatti al termine di ogni asta pubblica i risultati interi o parziali di ogni oggetto e in base a quei dati, il programma permette di elaborare dei dati statistici interessanti. Non sto a spiegarvi i dettagli sul suo funzionamento ma mi limiterò a mostrare i risultati che ha prodotto (siete i benvenuti comunque a provare voi stessi il programma).

La prima domanda a cui desideravo avere una risposta era “Statisticamente, quali sono gli oggetti in cui ho maggior probabilità di vincere?”

Il risultato fu abbastanza prevedibile:


0,463% = 1 possibilità su circa 200 di vincere, ipotizzando che ogni altra persona effettui una e una sola offerta

Le probabilità di vincita erano minori in maniera inversamente proporzionale al valore dell’oggetto (più l’oggetto vale e più bassa era la possibilità di vincere).

La seconda domanda che mi posi fu “Statisticamente, quanto guadagna Bidplaza per ogni oggetto?”

Un po’ sbalordito, confermai alcuni dei miei sospetti:


Il numero di offerte era così alto che Bidplaza dalla vendita di un iPod Touch del valore commerciale di 400,00 € ricavava ben 5059,50 €. Senza contare l’offerta dell’offerente.

Il quadro era chiaro: Bidplaza stava facendo soldi a palate, alcuni utenti perdevano i soldi e una stretta cerchia di “più fortunati” invece si aggiudicava i beni per pochi centesimi di euro.

C’era solo un’ultima difficile domanda a cui rispondere: “Come vincere ed entrare in questa cerchia ristretta?”

Lavorai per un po’ di giorni al programma e creai al suo interno una funzione statistica in grado di elaborare i dati relativi alle offerte degli oggetti precedenti che identificava le cosiddette offerte “rare”. Alla base di questo ragionamento c’era il fatto che l’essere umano è una macchina che reagisce agli stimoli e che ogni nostra scelta non è puramente casuale (come il sorteggio dei numeri per il lotto). Ad esempio ogni giorno siamo bombardati di pubblicità che ci dicono quanto costa un determinato oggetto. Era ovvio che – statisticamente – esisteva ed esiste una tendenza a scegliere certi numeri rispetto ad altri.

Finita la funziona provai ad applicarla su un Nintendo Wii che in quel momento era all’asta. I risultati furono i seguenti:


Mi venne suggerito di puntare 2,20 € e 2,26 €. Oltre a questo è interessante notare la leggera preferenza a scegliere numeri dispari rispetto ai numeri pari

Puntai queste due cifre e i risultati furono interessanti; la mia offerta di 2,26 € al termine dell’asta rimase unica – come calcolato statisticamente – ma non fu la più bassa; c’erano infatti due offerte uniche più basse della mia.

Provai nuovamente con altri oggetti ma i risultati furono uguali se non peggiori (non azzeccai neanche un offerta). La mia domanda su come diventare uno di quei “fortunati” vincitori rimaneva ancora senza risposta. Ma non per molto.

Avendo escluso tutte le altre possibilità, rimaneva il fatto che forse questi “fortunati” giocatori facessero molte, MOLTE più offerte del giocatore occasionale che tenta la fortuna spendendo i suoi 2,00 € sperando di poter comprare un auto a poche decine di euro.

Purtroppo si signori, la verità è che esistono giocatori “professionisti” su siti come BidPlaza che – matematicamente – escludono quasi interamente i giocatori occasionali dalla possibilità di vincere.

Teoria facilmente dimostrabile: prendiamo in esempio ancora una volta il nostro iPod Touch 16 GB del valore di 400,00 euro. Supponiamo che uno di questi giocatori “professionisti” (li chiamerei piuttosto “accaniti”) ritenga che spendere 200,00 euro (la metà) sia un prezzo accettabile per un iPod. Magari poi lo può rivendere su eBay a prezzo pieno e otterrebbe un ricavo di 200,00 euro.

Sappiamo che con 200,00 euro è possibile acquistare su Bidplaza 100 offerte. Quindi lui solamente, è in grado di coprire tutte le offerte che vanno da 0,01 centesimi a 1,00 euro.

Al momento in cui scrivo, un iPod Touch 16 GB su Bidplaza è venduto al prezzo medio ponderato di 1,87 euro e coprendo tutte le offerte comprese tra 1,00 euro e 2,00 euro l’autore ha probabilità 1/2 di aggiudicarsi l’oggetto. Stesso discorso può essere fatto su beni più preziosi come i TV Full-HD (il cui prezzo è intorno ai 1.700 euro e uno di questi giocatori può considerare “accettabile” la spesa di 900 euro = 450 offerte) per aggiudicarsi l’oggetto. Senza contare il fatto che Bidplaza offre delle offerte bonus proporzionali al numero di offerte che si acquistano (più carichi l’account e più ti omaggiano). Tenendo conto che su Bidplaza esiste più di uno di questi giocatori (il che non esclude nemmeno il fatto che si mettano d’accordo, ma questa è solo un’ipotesi) fate un po’ voi il numero di possibilità che avete voi, giocatore che punta UNA sola offerta su un oggetto di vincere.

Questa mia teoria è confermata dal fatto che dai risultati di moltissime aste è possibile notare che le offerte vicine a quella vincente sono in sequenza (non ci sono offerte che non sono state giocate), segnale del fatto che uno o più giocatori “professionisti” hanno puntato un gran numero di offerte (le offerte multiple su Bidplaza sono fatte con un range, posso fare un offerta sul range che va da 1,00 euro a 2,00 euro puntando quindi su 1,01 , 1,02 , 1,03 , … , 1,99 , 2,00 in un solo colpo).

Se ne deduce che l’unico modo per poter aver qualche possibilità di vincere è quello di puntare su oggetti il quale valore non è superiore ai 100-200 euro, perché questi giocatori non avrebbero il motivo di spendere così tanti soldi in offerte per un oggetto che vale poco. Infatti fra gli oggetti meno costosi si nota una grande varietà di vincitori.

Voi direte, “beh la macchina mi piace, io ci provo lo stesso, magari non vinco ma la possibilità di vincere c’è l’ho comunque”

Sbagliato. La possibilità di vincere una Porsche o qualsivoglia bene di alto valore in presenza di questi giocatori è pari a zero (o quasi).

Supponiamo di avere un giocatore “professionista” che effettua 100 offerte, diciamo da 0,01 a 1,00 euro.

Se ne deduce che per vincere il bene, immaginando un caso ipotetico in cui non ci siano più altre persone che fanno offerte, noi dovremo puntare 100 + 1 offerte. Le prime 100 serviranno ad annullare le offerte del giocatore professionista, l’ultima per avere una nuova offerta unica più bassa. Quindi la nostra spesa MINIMA equivalerà alla spesa del giocatore “professionista” + 2,00.

In un caso più reale probabilmente molte di quelle 100 offerte saranno già state annullate da altri giocatori occasionali (l’unione fa la forza), peccato che al contempo voi NON sapete cosa hanno puntato gli altri giocatori occasionali; costringendovi a dover puntare tutte e 100 le offerte per avere la sicurezza di aggiudicarvi il bene.

Ciliegina sulla torta, in giro per la rete ho letto diversi commenti di gente che parlava di “Esser riuscita a tenere l’offerta unica più bassa fino a qualche ora o minuto prima del termine dell’asta”; la ragione del perché è molto semplice. Puntare all’ultimo momento permette di impedire che colui che deteneva l’offerta unica più bassa possa ripartire alla caccia della nuova offerta vincente. Niente stupore quindi se la vostra offerta viene annullata poco prima del termine dell’asta.

Vi starete domandando quindi, è possibile vincere su questo sito oppure no? La risposta varia a seconda della vostra disponibilità di denaro:

– Se volete tentare la fortuna di tanto in tanto facendo 1 o 2 offerte per oggetto NON puntate mai su beni di alto valore come auto, TV, cellulari o qualsivoglia oggetto di valore superiore ai 100-200 euro.
– Se avete grandi quantità di denaro e siete disposti a rischiarli, con un po’ di accuratezza nella scelta delle offerte e con una buona dose di fortuna potete mirare a puntare su beni di maggior valore.

Concludo elencandovi i 3 big delle aste al ribasso in Italia (dovete sapere che stanno spuntando come funghi ultimamente…)
http://www.bidplaza.it
http://www.youbid.it

Spero che questa mia esperienza sia di aiuto per molte persone e possa evitare unitili sprechi di soldi per ingrassare una delle idee più truffaldine e geniali dell’anno: le aste al ribasso.

Se questo articolo vi è piaciuto o pensate che possa essere interessante per qualche vostro amico che usa uno di questi siti fate passaparola!

Degenerazioni del diritto d’autore

Per chi ancora crede che il diritto d’autore serva effettivamente a qualcosa, e per questo vada mantenuto (almeno così com’è), vorrei segnalare questa notizia su PI.

Amazon ha da poco presentato la nuova versione del Kindle (in foto qui affianco), che sarebbe il suo lettore di ebook, su cui si possono caricare i libri acquistati sul portale.

Un lettore di ebook è praticamente uno strumento che permette di leggere testi: la sua caratteristica principale è lo schermo, che grazie alla tecnologia ad inchiostro elettronico, permette di avere una visione del testo paragonabile a quella della carta stampata.
Quelli per cui sbavo io sono quelli prodotti dalla iRex (da quanto ho letto in giro una divisione della Philips – il mio relatore ha l’iLiad), che permettono, oltre di leggere i più diffusi formati, anche di scriverci sopra e prendere appunti, grazie ad uno schermo speciale touch!!! 😛

La notizia che ha della follia, è che il nuovo Kindle ha la funzionalità text-to-speech integrata, che sarebbe la possibilità di “leggere” a voce alta il testo scritto. Scrivo “leggere” tra virgolette in quanto la voce prodotta non è cmq paragonabile alla voce umana, essendo quella di un semplice sintetizzatore.
Eppure, per i detentori dei diritti d’autore, questa possibilità non rientra nella “licenza” del libro elettronico: praticamente per loro gli utenti (ricordiamolo che non fa mai male: onesti che pagano per comprare) “non hanno il diritto di leggere un libro ad alta voce […] è un diritto relativo all’audio, che è un diritto derivato, sulla base della legge che regola il copyright”

Praticamente, secondo loro, se io mi compro un libro non lo posso far leggere ad altra voce dal computer o dal mio lettore, in quanto servirebbe un “permesso aggiuntivo”.

Questa è la migliore dimostrazione di quanto le regole sul copyright e sul diritto d’autore vadano cambiate al più presto, visto che per ora vengono usate solo per poter lucrare sulla cultura.
E continuo a ribadire, inoltre, che è meglio scaricare tutto dal muletto*!!! 😀

*vorrei far notare (nonostante il ddl sicurezza non sia ancora stato approvato è sempre bene pararsi il culetto) che quello che ho scritto non è apologia di reato o istigazione a delinquere, ma è semplice leggittima difesa… specifico questo sempre nel caso in cui qualcuno che abbia fatto una qualche facoltà da allevamento possa leggere questo mio post ed essere colto da quelche dubbio 😉

Sono innocente!!!

Se qualcuno dovesse leggere questo articolo del Messaggero, che riporto qui sotto, e dovesse essere preso da qualche dubbio, vorrei che si sappia che il protagonista di questa storia non sono io, anche se ammetto che la descrizione mi calzerebbe a pennello!! 😛

ROMA (12 febbraio) – Con la telecamera del suo telefono cellulare era già riuscito a registrare immagini e scattare foto a luci rosse di decolleté, gambe e parti intime di donne di qualsiasi età. L’inusuale scenario utilizzato dal guardone era un supermercato della Capitale dove, tra un espositore e l’altro, «armato» del suo supertecnologico telefono cellulare, era riuscito a rubare upskirt di ragazze e signore impegnate nella scelta dei prodotti messi in vendita.

Gli addetti alla vigilanza del negozio, insospettiti dagli atteggiamenti dell’uomo che da giorni vedevano gironzolare tra i reparti, hanno chiamato il 112. L’arrivo dei carabinieri della stazione Roma Eur ha interrotto la frenetica attività del voyeur: i militari hanno sequestrato il telefonino con la memory card dove erano stati archiviate centinaia di immagini.

Durante la successiva perquisizione a casa del giovane, i militari hanno sequestrato un computer nel quale erano state archiviate oltre migliaia di immagini e centinaia di video. Per il guardone, un romano di 25 anni, è scattata la denuncia a piede libero.

Trailer orgasmici

Continuiamo con il post precedente con altri trailer degni di nota… e ringraziamo Marco per aver iniziato la serie fortunata 😛

[youtube:http://www.youtube.com/watch?v=zNTj_WPDqYM]

[youtube:http://www.youtube.com/watch?v=Hiemc14iifw]

[youtube:http://www.youtube.com/watch?v=xKVqPzm134U]

[youtube:http://www.youtube.com/watch?v=4KEfy3Kb_es]

[youtube:http://www.youtube.com/watch?v=vmIzTG-hf1g]

Razzismo

Ora che è balzato agli onori delle cronache* anche questo caso, secondo voi questi vigliacchi paladini dell’ordine e della giustizia faranno ronde anche contro gli italiani o lanceranno bombe carta anche contro i negozi gestiti da connazionali??

A quando slogan simili??

*in realtà basta quardare le statistiche (grazie ad Andrea per il link) per sapere che solo nel 3,5% dei casi il responsabile è estraneo, ovvero non (ex)marito, amico, convivente, etc etc, ma quando nn si ha cervello magari neanche si sa leggere