Salviamo il pinguino!!

Nuova iniziativa di Agorà Digitale, questa volta per la difesa del diritto alla garanzia sui portatili per gli utilizzatori di Linux.

Tux piange
Salviamo il pinguino! (clicca per saperne di più)

L’iniziativa nasce da un episodio accaduto proprio a Luca Nicotra, segretario dell’associazione:

Non mi hanno voluto sostituire un computer difettoso, che secondo loro stessa ammissione faceva parte di una partita difettosa, solo perchè vi avevo installato Linux! Un’ingiustizia che non ho voluto accettare, contattando subito il nostro team legale e le associazioni consumatori per capire come reagire. Gli era andata male. Abbiamo così deciso di scrivere una dura lettera di diffida e avvisati di ciò, stranamente hanno cambiato idea“.

Visto che l’unione fa la forza, non posso far altro che diffondere nel mio piccolo questa lodevolissima iniziativa!! 🙂

Che tutto questo facia parte di una stragegia più grande di qualcuno, passata per i Documenti di Halloween?? 😈

Medicina, il numero chiuso è una lotteria

Finalmente qualcuno si sta accorgendo che la pratica del numero chiuso per l’ingresso in alcune facoltà (ad esempio Medicina) è un qualcosa i cui risultati non sempre coincidono con la bravura del candidato, ovvero una buona parte della riuscita è data dal culo!! 😀

Intendiamoci, per alcune facoltà estremamente ambite (in cui si vorrebbero iscrivere un bel po’ di persone ogni anno, come appunto Medicina), un limite agli iscritti è in qualche modo importante per poter dare servizi e una didattica di qualità, a una selezione all’ingresso è probabilmente meno “traumatica” che una selezione in corso d’opera: chi vorrebbe, magari dopo aver fatto il primo anno di università in un città diversa dalla propria, non passare al secondo anno per colpa del numero chiuso?!?!?
La Consulta ha però stabilito/notato che, avendo ogni università una graduatoria di ingresso a sé, entrare in una università non dipende solo dalla bravura del candidato, ma anche (e soprattutto) da fattori esterni!!

Per questo motivo il Ministero ha deciso di accorpare gli atenei in gruppi, facendo sì che dal prossimo test ogni candidato parteciperà alle selezioni per un insieme di atenei vicini. Si spera che questo permetta un equilibrio tra la situazione odierna (una graduatoria per università, per cui una vera e propria scommessa) e un’unica graduatoria nazionale (che ha la contro-indicazione di poter far scoraggiare gli studenti vincitori, se questi dovessero vincere lontano da casa). Sull’ultimo punto sono in realtà un po’ scettico: se anche abitassi a Palermo e vincessi a Milano o Torino, che problema ci sarebbe?? Uno si sposta e amen. Non è detto che spostarsi vicino costi per forza di cose spostarsi più lontano (uno mica farebbe il pendolare!!)!!

Da qui la mia proposta/idea, basata su semplici regole (da applicarsi per ogni facoltà a numero chiuso):

  1. ogni università decide il numero di posti disponibili;
  2. all’atto dell’iscrizione al test, lo studente sceglie una lista ordinata di n facoltà (ad esempio 5, ma potrebbero essere anche tutte);
  3. si stila un’unica graduatoria nazionale;
  4. si scorre la graduatoria nazionale in ordine, associando al primo candidato la sua prima scelta, al secondo la prima scelta, etc etc;
  5. appena una facoltà ha finito i posti disponibili si depenna la facoltà da quelle disponibili;
  6. si continua a scorrere la graduatoria, assegnando ai candidati in graduatoria la prima università tra le sue scelte che abbia ancora dei posti disponibile.

Magari ci sono ancora dei problemini da decidere, ma seguendo questi semplici regole non sarebbe meglio?? 😀

PayPal, una scheggia impazzita

PayPal sospende l’account di un utente, TorGuard, una società che fornisce VPN e proxy, per “inciuci” con la società BitTorrent, notoriamente dedita alla pirateria e fonte di molti mali del mondo. Dopo un po’ l’account è stato ripristinato.

Questo episodio ricalca in piccolo, ma per fortuna è finita bene, quella successa a Julian Assange: account chiuso “senza un reale motivo” o “per un motivo illegittimo“!!

Io nel mio piccolo spero che questa “dittatura delle piccole transazioni” fallisca il prima possibile (o almeno che nasca una concorrente europeo).