Facebook e la forza dei (suoi) soldi

A quanto pare non siamo gli unici, la mondo, in cui chi ha i soldi può minacciare legalmente chi ha ragione.

Pare infatti che Facebook, forte del suo ufficio legale, abbia intimato ad un ricercatore indipendente di cancellare tutti i suoi risultati. Risultati ottenuti da dati pubblici, non violando cioè così le regole del social network, che cmq non ha gradito la cosa, e ha minacciato il poveretto di ricorrere alle vie legali, se non avesse cancellato tutti i dati. E il poveretto, non avendo i soldi per sostenere una causa legale, ha dovuto arrendersi senza combattere e accettare.
Mal comune mezzo gaudio? 🙂

andybuntu64 v1.0 β1

Dato che ho avuto qualche problema con la rete (causa esperimenti con cellulare), ho deciso di re-installare Ubuntu. Ne ho quindi approfittato e ho continuato la mia opera di creazione: attualmente è pronta la prima beta della versione a 64 bit!!! Ho continuato a modificare la 9.10, perché tanto non la abbandonerò tanto presto, dato che non passerò subito alla versione 10.04 in prossima uscita (prima vediamo come va). 😛

Che aspettate?? Andate subito a scaricarla*!!! 😀

Appena ho tempo la rifinirò, per renderla ancora più perfetta. 😉

*ma con calma, che il file pesa più di un giga!!!

Siamo un paese civile?

Penso che se lo fossimo le due merde i due agenti della Digos sarebbero già disoccupati… io poi personalmente licenzierei pure i due vigilantes… 😈

Dipendenti Sky rischiano il fermo

Due grafici di Sky hanno rischiato il fermo per aver affisso sulla vetrata del loro ufficio un foglio A4 che riportava la famosa frase di Quintiliano “Odiare i mascalzoni è cosa nobile”. I vigilantes di Sky e la guardia presidenziale hanno inspiegabilmente subito creduto che la scritta fosse contro il premier che era in arrivo nel palazzo di Via Salaria per un’intervista.

Incredibile quello che è successo Venerdì 26 Marzo scorso negli studi di Sky di Via Salaria a Roma; il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, era atteso per un’intervista nel primo pomeriggio. Oltre alla scorta, erano in allerta anche i vigilantes di sky per annientare qualsiasi pericolo possibile. Due uomini della sicurezza interna hanno scoperto che sulla vetrata di un ufficio all’interno del palazzo, era stato affisso un foglio A4 con su scritto “Odiare i mascalzoni è cosa nobile”. La frase è di Marco Fabio Quintiliano, oratore romano e maestro di retorica, nato nel 35 a.C. e morto senza dubbio prima della discesa in campo di Berlusconi, ed era stata citata da Daniele Luttazzi durante la manifestazione “Rai per una notte”. I vigilantes hanno segnalato la cosa alla guardia presidenziale; due agenti della Digos sono così piombati nell’ufficio “sovversivo”, hanno rimosso il foglietto e hanno cercato, controllando gli ultimi file aperti, di scoprire il nome del “criminale”. Intanto però i giovani “colpevoli” erano già usciti dall’ufficio ed avevano ammesso, chiaramente senza titubanze, di aver affisso loro il foglio ad altri due agenti che li interrogavano. Solamente l’intervento di un legale dell’emittente ne ha scongiurato il fermo.

Il fatto è di gravità singolare, anche perchè sottolinea ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, la scarsa libertà di espressione che c’è in questo paese e l’ignoranza che le forze dell’ordine, le quali dovrebbero difenderci ed evidentemente non hanno nemmeno gli strumenti “culturali” per farlo, hanno dimostrato in quest’occasione.

Ancora più grottesco è il fatto che la parola “mascalzone”, che per limiti fisici Quintiliano non può di certo aver scritto riferendosi a Silvio, sia stata immediatamente riferita al Premier. Insomma, dall’accaduto pare che abbiamo “tutti” un pò la coscienza sporca.La notizia è stata diffusa da Marco Travaglio e dal Fatto Quotidiano e non ha avuto grande eco sulla stampa. Chissà se Berlusconi vorrà far fuori dalla televisione anche “questo” Marco Quintiliano.

(fonte)

Che brutta fine, Terence Hill

(ANSA) – PARIGI, 1 APR – Un parroco ubriaco che non stava in piedi in pieno funerale si e’ scagliato contro un parrocchiano che voleva aiutarlo e lo ha colpito. L’episodio, che ha provocato l’indignazione dei familiari della defunta e dell’arcivescovado, e’ accaduto a Saint-Jean de Muret, vicino a Tolosa in Francia. I familiari della defunta hanno chiamato i gendarmi, che hanno fermato il sacerdote, padre Bonaventura, 46 anni, nato in Burkina Faso. Aveva 2,2 grammi di alcol nel sangue. Nessuno ha sporto denuncia.

(fonti: notiziabattuta)