Un matematico è più forte di un semaforo

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Sposare un matematico, dotato della precisione e della caparbietà tipica dei matematici, può tornare utile. Almeno, è tornato utile alla signora Mogil, una donna residente in Florida che un brutto giorno ha trovato nella posta una multa per essere passata con il rosso.

La signora si è lamentata col marito, Mike, sostenendo che la durata del giallo nell’incrocio costatole la multa era troppo breve perché lo potesse attraversare in sicurezza. Mike Mogil, paziente matematico, ha ascoltato lo sfogo della moglie, si è armato di cronometro ed è andato a verificare di persona.

Nella zona dove la signora Mogil è stata multata vige il limite di 45 miglia all’ora (circa 72 Km/h) e pertanto, secondo le leggi della contea della Florida dove i coniugi vivono, il giallo deve durare 4,5 secondi.

Dopo aver compiuto 15 misurazioni – per avere una minima base statistica – ha concluso che in media il giallo dura soltanto 3,8 secondi. Forte delle proprie prove il signor Mogil si è rivolto a un giudice che ha annullato la multa della moglie sulla base della convinzione per cui la contea, se non rispetta le proprie regole, non può neanche punire i cittadini.

La vicenda, però, non finisce qui: Mogil si è chiesto quanti altri semafori abbiano un giallo che dura meno del dovuto. Così ha controllato ben 65 incroci, scoprendo che solo 7 rispettano le regole.

Il sospetto che ha mosso il signor Mogil è che, in tempo di crisi, le autorità cittadine abbiano indebitamente accorciato la durata del giallo per incassare un po’ di denaro extra grazie alle multe.

Forse Mike Mogil non potrà dimostrare quest’ipotesi; in Italia, invece, ci hanno già pensato i carabinieri.

(fonte)

Niente pornazzi si iPhone?? E noi ci mettiamo Android!!

Recentemente, come ricorderanno i miei amati lettori, la Apple si è dichiarata moralizzatrice e ha deciso di eliminare (quasi) tutto il materiale pornografico o anche solo osé dal suo store, che, ricordiamo, è l’unico dal quale si può scaricare legalmente programmi per l’iPhone o l’iPod Touch. Recentemente, la questione era stata ritirata fuori da un utente iPhone, il quale ha chiesto a Steve Jobs in persona chiarimenti sulla questione, ribadendo che non era d’accordo con questa svolta censoria, che ognuno aveva diritto ai suoi gusti, e che Apple non poteva imporre la sua morale*.

Il CEO di Apple ha risposto, senza tanti giri di parole: “crediamo di avere una responsabilità etica nel mantenere il porno fuori da iPhone. La gente che desidera la pornografia può comprarsi un telefono Android”.

Praticamente ha detto: “dovete essere contenti di essere schiavi della Apple, e lo dovreste essere senza fiatare… ma se proprio volete insozzare la vostra anima con cose che la Apple Inc. non approva, c’è sempre quella immondità di Android”.

Ora, ubbidendo al caro moralizzatore, mi sa proprio che questa sarà la scelta che farò in futuro, visto anche che alla Microsoft stanno cercando di copiare la cagatina laccata d’oro di Apple. Pare cmq che qualcuno abbia dato a Steve Jobs molta ma molta più retta. 😉

*che poi è la morale del fare i soldi, visto che questa mossa serviva per rendere l’iPad più appetibile alle famiglie preoccupate per i loro pargoletti…

Paura delle intercettazioni

Leggendo questi due post di Andrea mi è venuto un atroce dubbio/sospetto/timore: ma non è che sto rischiando pure io la galera??

Faccio un riassunto per chi si è perso qualcosa. Allora, come sapete Silvio Berlusconi odia le intercettazioni, perché più di una volta si è ritrovato nei casini a causa di queste. Ed è per questo motivo che sta cercando di far passare una legge per azzopparle il più possibile, tirando in ballo la cazzata della privacy, quando l’unica cosa che gli interessa è salvarsi il sedere.

Il problema è che in un emendamento al DDL presentato, dice che “chiunque fraudolentemente effettui riprese o registrazioni di comunicazioni e conversazioni a lui dirette o comunque effettuate in sua presenza sia punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni” (fonte). Questa cosa la ribadisce anche Di Pietro nel video in fondo, cioè che vale per tutti, non solo per i giornalisti. Praticamente, scottato dall’esperienza di registrazioni fraudolente, ha introdotto una norma anti-D’Addario!!
A questo punto voi dite: e te che c’entri? Semplice: ho installato sul mio cellulare un programmino carino carino che automaticamente registra tutte le telefonate!! Per cui rischio la galera anche iooo!!! :'(

Per fortuna che Tonino ci salverà!!! 😀

La laurea vale qualcosa?

La domanda mi è sorta spontanea dopo aver compilato la domanda per un posto alla Banca d’Italia. In realtà non è che ci spero molto di essere assunto, ma nn si sa mai. 😛

Quello che mi ha fatto sorgere la domanda del titolo è che il bando del concorso chiedeva solamente la licenza media, e il sistema poi, ti permetteva di specificare eventuali parametri aggiuntivi, come il voto avuto alla licenza media e il voto di licenza superiore (se ce l’avevi). Per cui, io che mi sono laureato con 110 e lode, ma alla maturità ho preso solo 83, mi ritrovo a partire da un punteggio di 4,9 su un massimo di 5,5!! E se qualcuno che si è diplomato con 85* ma non è laureato mi supera?!?! 🙁

*la fascia di voto di maturità in cui sono rientrato andava fino a 84…

Divieto di indicare

In Italia indicare è maleducato, e questo più o meno lo sappiamo tutti.

zio Silvio
(fonte immagine)

Il problema è che potrebbe essere anche illegale. Almeno da quello che dice Enzo Mazza, presidente di FIMI (il neretto è mio):

chiunque favorisca la diffusione di contenuti, anche solo come link, è perseguibile.

(fonte)

Ma alla fin fine, indicare un link non è come indicare?? Mi pare che più di qualcuno si arroghi il diritto di colpevolizzare i link.
C’è qualcuno* che ne sa di più??

*saggio, dove sei??