Atatürk

Spesso, quando il lavoro me lo concede, mi piace leggere e viaggiare da link a link, arrivando spesso a leggere cose curiose, interessanti, che a volte neanche sapevo esistessero.

Questa volta sono partito da questo articolo di un mio ex-collega, passando poi per Lorenzo Valla, per Costantinopoli ed infine sulla pagina del padre della Turchia moderna. Mi sono impressionato leggendo questa citazione (grassetto-evidenzia-epicità mio):

Per quasi cinquecento anni, queste regole e teorie di un vecchio arabo e le interpretazioni di generazioni di religiosi pigri e buoni a nulla hanno deciso il diritto civile e penale della Turchia. Loro hanno deciso quale forma dovesse avere la Costituzione, i dettagli della vita di ciascun turco, cosa dovesse mangiare, l’ora della sveglia e del riposo, la forma dei suoi vestiti, la routine della moglie che ha partorito i suoi figli, cosa ha imparato a scuola, i suoi costumi, i suoi pensieri e anche le sue abitudini più intime. L’Islam, questa teologia di un arabo immorale, è una cosa morta. Forse poteva andare bene alle tribù del deserto, ma non è adatto a uno Stato moderno e progressista. La rivelazione di Dio! Non c’è alcun Dio! Ci sono solo le catene con cui preti e cattivi governanti inchiodano al suolo le persone. Un governante che abbisogna della religione è un debole. E nessun debole dovrebbe mai governare.

Che dire, noi stiamo ancora con di Maio che bacia il sangue di San Gennaro e Salvini che fa i comizi con il crocifisso…

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