Il potere dei soldi

In America, il New York Times, Google ha eseguito un’inchiesta su alcune società: il loro business era quello di pubblicare le foto di persone fermate dalla polizia (con nome e cognome, in quanto lì sono dati pubblici) e rimuoverle solo dietro pagamento. Ovviamente, non era indicato che, nella maggior parte dei casi, il fotografato non era stato condannato.
Insomma, un modo per ricattare “legalmente” quanti più possibile.

Il NYT ha così contattato alcune società, tra cui Google e i principali servizi di pagamento, per cercare di porre un freno a tutto ciò. E le società hanno risposto, chi dicendo che non farà apparire il link a questi siti nelle prime pagine, chi dicendo che non farà più transitare soldi verso questi lidi.

In una società come la nostra, basata sempre più sull’informazione, non è la prima volta che assistiamo a prese di posizione di questo tipo (qui a scopo “benefico”, ma non sempre lo è, ad esempio contro WikiLeaks). Da una parte è preoccupante che delle società private di questo peso riescano a manipolare in questo modo l’esistenza di altre compagnie (WikiLeaks ebbe uno stop quasi totale degli introiti derivanti da donazioni, con tutti i problemi che ne conseguirono), dall’altra è sconfortante che chi dovrebbe fare le leggi non riesce molte volte ad entrare nell’ottica di come sta cambiando la nostra società, lasciando il tutto allo stato attuale.
Ricordiamo che in Italia è diffamazione anche se si dicono/scrivono cose vere, che un intero sito può essere fatto chiudere se in un commento (magari anonimo) di un singolo articolo qualcuno si sente diffamato. Non che nel resto del mondo siano messi meglio, eh…

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