Aste al ribasso: sono proprio aste?

Avete presente le aste al ribasso? Ne avevo parlato tempo fa qui, riportando un articolo che spiegava in dettaglio quale fosse il principio per creare un’iniziativa di questo tipo.

Pare che ora (o meglio, a Marzo) anche la magistratura si sia interessata a questo tipo di attività, sospettando il fatto che potrebbero essere più simili a lotterie che ad aste vere e proprie, nonostante il nome: aste a ribasso. Come infatti riportano Zeus News, Punto Informatico e Repubblica, la modifica del sistema di asta all’olandese, ha reso questo sistema troppo simile ad un gioco d’azzardo, per cui è richiesta una specifica licenza (ovvero, pagare il pizzo all’AAMS).

Vediamo le cose un po’ più nel dettaglio.

In un’asta all’olandese il banditore inizia l’asta del bene da un prezzo alto, e scende finché non si presenta un’offerta: in questo caso la prima offerta è quella aggiudicante.
Nelle aste al ribasso sequestrate il vincitore è quello che riesce a piazzare l’offerta più bassa, ma che sia anche l’unica!! E il trucco sta tutto qui: se io e Caio piazziamo entrambi 0,01 €, questa offerta non è più vincente e la più bassa diventa 0,02 €, finché altre due o più persone non puntano entrambi 0,02 €, e allora l’offerta più bassa diventa 0,03 €, e così via. In questo modo non è più solo un’asta, in cui il prezzo del bene non è definito ma dipende da quanto ogni partecipante è disposto a spendere, ma il tutto diventa anche un gioco d’azzardo, in cui si deve indovinare il prezzo finale del bene.

Oltre a questo, la magistratura pensa che queste aste siano più che altro delle lotterie perché, per indurre gli utenti a giocare il più possibile, hanno aggiunto anche un altro paio di regoline:

  • piazzare un’asta costa (di solito 2 €), ed è per questo che al sito fa piacere quando molti polli utenti piazzano molte offerte;
  • l’esito della tua puntata non è completamente noto, cioè se punto ad esempio 0,05 €, so se quell’offerta è al momento vincente o no, ma se non è vincente non sai se la tua offerta è più alta del minimo unico, oppure se è minore ma non unica, etc etc… per avere queste informazioni aggiuntive, però, si possono sempre comprare!! 😉
  • non si conosce l’attuale valore della puntata vincente, ovvero quella unica e minima.

Per cui i magistrati hanno fatto 2+2, ed hanno deciso che l’aggiunta di questa (over)dose di aleatorietà rende il meccanismo del gioco troppo simile a quello di una lotteria, dove compri un biglietto (qui si chiama “offerta”) e tramite una buona dose di culo azzecchi quello vincente… con l’aggravante che qui sai subito se stai vincendo o no, per cui puoi continuare subito a puntare, spendendo ovviamente altri soldi (un po’ come accade con Win For Life, con estrazioni ogni ora).

Senza contare che pare che l’accusa non si limiti solamente a questo, ma anche alla truffa, anche se non sono ancora noti i motivi…

Insomma, ma non ci potevo pensare io a questo sistema per fare i soldi?!?! 🙁

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