Leggo qui (su segnalazione di Andrea, che ringrazio per la dritta), che durante la presentazione di un libro, alcuni insegnanti precari hanno contestato il ministro dell’Istruzione Gelmini con fischi e urla, lamentando la situazione della scuola italiana. Cosa che alla fin fine non mi pare tanto strana, visto come stiamo messi…
Fatto sta che ad un cero punto “solerti agenti in borghese hanno zittito chi protestava e chiesto loro i documenti”. Ora, a parte che la cosa mi sa (e non solo a me) di intimidazione fascista (aggettivo inteso come collezione di comportamenti antidemocratici, niente a che fare con la politica), mi rendo conto che magari questo atteggiamento della polizzia possa avere anche una matrice fedistica. Si sa che al potere si deve portare rispetto sempre e cmq… soprattutto in Itaglia e se il potere ha le tette!!
Dopo questo breve antefatto, mi sono venute in mente un paio di domande, e su questo chiedo consiglio al saggio che (almeno spero) ne sa più di me: in questo caso ci si può rifiutare di essere identificati?? Ovvero, io penso di non aver fatto nulla di male, per cui non vedo perché gli agenti di polizzia in borghese mi dovrebbero chiedere i documenti (cosa che è successa evidentemente solo ai contestatori). Mi posso rifiutare o devo subire l’intimidazione?? E se mi rifiuto cmq che succede?? Se poi mi costringono (o cedo) e mi identificano, posso chiedere a loro di identificarsi, magari per denunciarli (o sputtanarli su Internet)?? 😉