Caos brevetti

Ecco un bel post pieno di link (alcuni in una singola lettera) in gestazione da tempo (e per una pura casualità su un tema tornato alla ribalta in questi giorni)!!! Leggete e capirete quanti link conservo all’interno del browser che vanno “smaltiti”… 😛

Se c’è una cosa che proprio non mi va giù del sistema IT mondiale odierno (e non solo a me) è il sistema dei brevetti (software).

Un brevetto è un riconoscimento che si ottiene per un’invenzione, in particolare un riconoscimento al diritto di essere l’unico a poter sfruttare un invenzione, o di concedere questo “privilegio” ad altri. Questo, nelle intenzioni originali, dovrebbe servire ad incentivare lo sviluppo umano (se si hanno i soldi per mantenere il brevetto e difenderlo :P).

Il problema è che, nella pratica, in America permettono di brevettare qualunque idea (e sottolineo – anzi metto in grassetto – idea, non una tecnologia in particolare, e senza aver bisogno di un prototipo funzionante). Praticamente è come se io brevettassi una macchina volante senza costruirla e senza specificare una tecnologia in particolare, così che chiunque ne costruisse una (in qualunque modo) mi dovesse pagare per la licenza del brevetto. Per non parlare di quanto i controlli siano, diciamo, scadenti
Insomma, come dicono in molti, ad esempio Red Hat, StopSoftwarePatents, Mark Shuttleworth, Google, Eric Schmidt, il diretore esecutivo della Linux Foundation, e addirittura Steve Wozniak, qualcosina da cambiare c’è!! 😀

Questo non vuol dire ovviamente che non esistano brevetti degni di questo nome e da pagare… semplicemente il sistema fa molta difficoltà a distinguere la merda dalla cioccolata.

Esempi di brevetti che di innovativo hanno poco non hanno nulla o sono troppo generici (e che rendono il mondo IT un vero e proprio inferno) ce ne sono a bizzeffe, ad esempio:

slide-to-unlock
slide-to-unlock

Il possesso dei brevetti viene usato in particolare in due ambiti:

  • dai patent troll, ovvero da aziende che acquisiscono brevetti non per innovare o per usarli, ma per farsi pagare da aziende per il loro uso, magari andando a denunciare prodotti di successo
  • da aziende per “agire” contro altre aziende, ad esempio scambiare l’uso di brevetti (io faccio usare un mio a te e te in cambio ne fai usare uno tuo a me) o per bloccare prodotti concorrenti (ho abbiamo accennato prima per lo “slide-to-unlock”)

Insomma nella maggior parte dei casi i brevetti software, più che altro per la facilità con cui vengono rilasciati e su cose assolutamente inutili che non hanno dietro nessuna ricerca da salvaguardare, non sono niente altro che un freno all’innovazione!!

Ad esempio, quanti sanno che molti produttori di smartphone/tablet Android sono costretti a pagare un pizzo una tassa sull’innovazione a Microsoft, proprio per una questione di brevetti? Dopo un’iniziale denuncia a Motorola, pare che ora Microsoft estorca guadagni più di 500 milioni di dollari l’anno e da aziende tipo HTC, Quanta, Casio, LG, Samsung, Huawai e molti molti molti altri.
Se volete giudicare i brevetti, dovrebbero essere questi… alta tecnica e anni di ricerche, non c’è che dire!!! 😀 Forse si salva solo il brevetto sui nomi di file lunghi in FAT32…

Patent troll

Di tutti i patent troll, il più famoso è forse la società Lodsys LLC, che un anno fa intentò un bel po’ di cause contro molti produttori di software (quelli che la moda di ora chiama sviluppatori di app) per iOS e Android, nonché contro molte altre aziende.
Apple in particolare, aveva stipulato un accordo per l’utilizzo di alcune tecnologie, che non permetteva però ad Apple stessa di passare la sua licenza agli sviluppatori. Le ultime notizie davano questa società denunciata da Oracle, che ha chiesto di invalidare i suoi brevetti.

Ma gli esempi sono molteplici, sugli argomenti di brevetto più vari, come può essere la sicurezza, wifi, ricette su Internet*, plugin* del browser (per fortuna causa non riuscita), il toccare un’icona per fare qualcosa, i libri di testo. A volte anche da parte di aziende molto note!! 😉

*c’è il link al brevetto, che è particolarmente costruttivo leggere

Pare che la piaga dei patent troll, oltre a bloccare l’innovazione, costi in totale qualcosa come 29 miliardi di dollari (stima che non tiene conto di alcune voci, peraltro), e le strategie per difendesi sono molteplici, ma tutte prevedono l’esborso di un bel po’ di grana…

Guerre di brevetti

Per quanto riguarda le aziende contro le altre aziende, siamo di fronte ad una vera e propria guerra, come hanno anche ammesso ultimamente i giudici australiani.
Il grafico permette di avere ben chiara la situazione dei rapporti tra le aziende:

schema
guerra di brevetti (fonte immagineprecedente immagine)

Attualmente la guerra in atto è tra Apple e Samsung Android, passando per molti dei produttori che lo adottano, come ad esempio HTC e Motorola. Battaglia che pare sia iniziata dall’odio che Steve Jobs stesso aveva per Andorid in quanto considerato un prodotto rubato.
Attualmente la battaglia tra queste due fazioni vede fronteggiarsi Apple e Samsung, sia per questioni di brevetto (antenne) che di design (pare che Samsung si sia ispirata un po’ troppo ai prodotti della mela), e vede Samsung perdere in America (per 1.000.000.000 $) ma vincere in Giappone (e pareggiare in Corea del Sud)… anche se Samsung è già al contrattacco sulla questione LTE del nuovo iPhone. Le dispute in realtà sono più di una, sui motivi più disparati, dalle antenne alle emoticon.

A propostito di design, sapevate che Apple ha brevettato il design del suo MacBook Air (che ha una forma a cuneo)?? Chissà se il mio Asus EEE PC 900 infrange il brevetto, nonostante sia stato prodotto prima (insieme ad altri, tipo il Sony X505 e il Vaio Z)?!?! 😀
E guardate qui: la calcolatrice è secondo me un ottimo esempio di “ispirazione”.

Ma in passato ci sono stati molto atri episodi, più o meno noti:

Ultimamente, comunque, anche i grandi del settore stanno capendo (forse per una o più cause perse) che c’è qualcosa che non va… e la cosa andrebbe sistemata!!! 😀

Per avere alte informazioni potete leggere le varie notizie tecnologiche di praticamente ogni giorno, o dare un’occhiata qui qui e qui.

E dopo questa scorpacciata di link, spero che abbiate capito che tutto ciò è merda, così non ci devo più tornare sopra!!! 😛

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