MegaUpload è stato chiuso

Come avrete sicuramente avuto modo di leggere anche voi un po’ ovunque, il sito di file hosting MegaUpload, e tutti gli altri siti del network, sono stati chiusi e il proprietario arrestato dall’FBI, con un’operazione che ha coinvolto altri stati (dato che il tizio in questione era tedesco, con il passaporto finlandese,  la società di Honk Hong e la residenza neozelandese e di Hong Kong).

Che MegaUpload fosse una spina nel fianco dei papponi del copyright, era chiaro da una lunga sequenza di battibecchi, l’ultimo dei quali ha coinvolto la Universal (nella quale dire chi fosse il criminale porterebbe ad una sorpresa), ma che arrivassero addirittura a chiuderlo, non me lo sarei mai aspettato. C’è anche chi punta il dito complottistico contro un’invasione di campo che sarebbe stata peggio della pirateria… di sicuro è sconcertate come i diritti(?) dei ricchi siano più importanti dei diritti di tutti noi!! Per fortuna che in Spagna qualcuno considera l’ipotesi di denunciare l’FBI per furto (quello vero, però).

MAFIAA logo
(fonte immagine)

In rete molti, tra cui Paolo Attivissimo, fanno notare alcuni punti in gran parte sottovalutati della vicenda, come il fatto che ci siano altre accuse mosse a MegaUpload (che ovviamente giustificano un’operazione del genere), puntano il dito sul proprietario (che aveva reati specifici in ambito informatico) e sulla gestione del sito, che ha (aveva) una modalità di fruizione gratuita e un’altra a pagamento, che ha permesso al proprietario stesso di raggranellare un bel po’ di soldini.
Scrive Paolo Attivissimo sul suo blog:

Un conto è il file sharing senza scopo di lucro; un altro è lucrare sul file sharing.

Devo ammettere che questa frase mi ha lasciato un po’ perplesso, perché, mettendo da parte tutte le altre accuse, facendo un discorso puramente astratto sulla vicenda e su quella frase mi è venuto un enorme dubbio: ma che male c’è a fornire un servizio (a pagamento), anche se viene poi usato dagli utenti per violare la legge??

Mi spiego: ovviamente il diritto d’autore è un diritto sacrosanto di chiunque (ben diverso dalla tutela smodata e illogica che ha attualmente, che alimenta solo i papponi del copyright e che va distrutta seza pietà), ma qui si parla di una persona che ha fondato un business imprenditoriale sul fornire un servizio, che poi gli utenti hanno usato per caricare e condividere materiale pirata. Ma il fatto che lui si limiti a fornire un servizio (come fa YouTube, con la sola differenza del prezzo), che (quasi) sicuramente era fondato sulla presenza di materiale pirata non concesso in licenza, non vedo perché debba cambiare la situazione:

  • lui e la sua piattaforma non efettuavano copie;
  • forniva un servizio (in due modalità di fruizione: gratuota con limitazioni e a pagamento senza limitazioni);

a meno che non si voglia veramente fare un processo alle intenzioni (ha fatto di tutto, intenzionalmente, per favorire la diffusione illecita di contenuti), ma questo lo lascio alle inquisizioni. 😛

Sicuramente la strategia del “punirne 1 per educarne 100” sa dando i suoi frutti, dato che attualmente anche diversi altri siti dello stesso tipo di MegaUpload (tra cui Filesonic, Uploaded.to, FileServe, VideoBB, VideoZer, FileJungle, UploadStation, FilePost) hanno preso delle contromisure cautelative, molto probabilmente per avere tempo di capire cosa stia succedendo e quali siano le implicazioni reali e legali della vicenda…
Tra le contromisure prese, la più gettonata pare essere la limitazione dell’attività di download da parte di utenti oltre a chi ha materialmente caricato i file… vedremo se gli utenti faranno qualcosa, come mi pare che qualcuno stia già facendo, dato che molti hanno pagato per un servizio che ora è stato disabilitato…

ps: se volete, sul blog di Paolo c’è la discussione tra me e un altro utente (Lupo della Luna) che spiega ancora meglio il mio punto di vista… 🙂

pps: qui c’è una riflessione interessantissima, che spiega molto bene come la pensano (secondo me) in molti 🙂

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