C’è del marcio a San Pietro Mosezzo?

Stemma di San Pietro MosezzoIn un paesino in provincia di Novara, tal San Pietro Mosezzo, durante una seduta del consiglio comunale, uno spettatore pagante (ehssì, lo stipendio di lor signori lo paghiamo noi) ha tirato fuori il cellulare per controllare che nessuno gli avesse scritto o avesse provato a chiamarlo. Gesto che in fondo facciamo un po’ tutti, anche al lavoro (vedi il sottoscritto). 😛

Cosa c’è di male in questo piccolo gesto? Apparentemente nulla, ma mettiamo che il sindaco, che secondo Wikipedia e il sito istituzionale del paesello è Mauro Degregori, si accorga del gesto e pensi che il signore in questione stia tentando di filmare la seduta, che cosa succederebbe? Di fronte a questo atto gravissimo, superato in gravità solo* da un intercettazione telefonica ordinata dalla magistratura comunista, qualcosa si deve fare!! E a quanto pare qualcosa si è fatto.
Il sindaco ha prontamente chiamato il comandante dei vigili, di cui purtroppo non abbiamo il nome, e lo ha fatto fermare, facendogli chiarire quale fossero le sue intenzioni con quello strumento del demonio (NdA: il cellulare).

Alla fin fine tutto si è risolto, con una dichiarazione scritta del poveretto (NdA: il tizio che ha controllato il cellulare); da quanto ho capito una dichiarazione scritta in cui dichiarava di non aver registrato nulla.

Ora, a parte le solite menate su che cosa abbiano da nascondere tutti i nostri politici (nazionali e a quanto pare anche locali), io mi chiedo: può un vigile costringermi a firmare un documento e/o (non so se sia successo in questa storia) perquisirmi il cellulare? Se io non voglio firmarlo e/o non voglio farmi perquisire il cellulare, che mi succede?

C’è qualche “saggio” che sa rispondermi?? 🙂

*ehssì, qualcuno in Itaglia pensa che anche un’atto di pedofilia (magari lieve), sia meno grave di un’intercettazione

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