Mills prescritto

Come promesso ad Ilaria, ho deciso di scrivere pure io qualcosa sulla prescrizione di David Mills, l’avvocato che fu corrotto da Silvio Berlusconi affinché testimoniasse il falso in uno dei processi che lo vedevano coinvolto. E ho deciso di farlo riportando qui un articolo de L’Espresso, che fa una specie di riassunto sulla vicenda, compresa la nuova figura internazionale di cacca che il nostro caro premier e i suoi leccapiedi ci fanno fare.

Oggi vengono consegnate alla sede Rai di Roma le 148 mila firme – stampate su carta – con cui cittadini e cittadine italiani, attraverso il gruppo Facebook ‘La dignità dei giornalisti e il rispetto dei cittadini‘ hanno chiesto, da sabato 27 febbraio ad oggi, la rettifica al Tg1 sulla bugia Mills. E la petizione contro la ‘bugia’ andata in onda al Tg1 delle 13,30 del 26 febbraio, dove David Mills veniva definito “assolto”, quando in realtà l’avvocato inglese ha beneficiato della prescrizione, è diventata un caso internazionale.

Oggi il quotidiano britannico ‘The Times‘ dedica, a firma del corrispondente da Roma Richard Owen, un lungo articolo alla vicenda. Si intola ‘Facebook petition calls on RAI to apologise over David Mills‘, ovvero ‘Una petizione su Facebook domanda alla Rai di chiedere scusa su David Mills’.

Il pezzo ripreso e citato dai giornali online di tutto il mondo, tra cui l’indiano India Time, lo statunitense Usa Today, ripercorre i passi che venerdì 5 marzo porteranno i firmatari della protesta davanti alla sede Rai di Roma per consegnare la petizione.

Eccone un estratto: “Tra le crescenti proteste per il controllo dei media da parte di Silvio Berlusconi, 140mila italiani hanno firmato una petizione online che chiede alla Rai, la televisione pubblica italiana, di chiedere scusa ai telespettatori per aver affermato falsamente durante un telegiornale della scorsa settimana che David Mills, ex avvocato del Premier, era stato ‘assolto’ dall’accusa di aver accettato una tangente da Berlusconi dopo aver mentito per lui davanti al tribunale. La petizione verrà consegnata domani (venerdì ndr) alla sede della Rai, davanti alla quale alcuni dei firmatari della protesta si sono riuniti in questi giorni con cartelli che recitavano: “Berlusconi, la Rai ti ha assolto ma la storia ti condannerà“.

(….) La petizione, lanciata attraverso Facebook, chiede a Paolo Garimberti, presidente della RAI, e a Lorenzo del Boca, presidente dell’ordine dei giornalisti, di spingere Augusto Minzolini, il controverso direttore della testata giornalista di Rai Uno, a fare una rettifica. Minzolini, ex giornalista de La Stampa e del settimanale Panorama, durante i telegiornali della testata da lui diretta, si è più volte rivolto direttamente ai telespettatori per esprimere opinioni favorevoli a Berlusconi, coinvolto in uno scandalo sessuale e accusato di corruzione.

Lo scorso anno Minzolini difese la decisione di non trasmettere la notizia che alcune donne erano state pagate per partecipare alle feste del premier nelle sue case a Roma e in Sardegna, definendo la cosa soltanto un pettegolezzo. Il mese scorso ha detto ai telespettatori che Guido Bertolaso, il capo della Protezione Civile, era oggetto di “sciacallaggio” da parte dei media, dopo che lo stesso Bertolaso era finito sotto inchiesta per un presunto coinvolgimento in un caso di corruzione e scambio di favori a proposito degli appalti pubblici per il G8 dello scorso anno in Italia.

I giornalisti italiani e i politici dell’opposizione questa settimana hanno anche accusato la Rai di censura, dopo l’annuncio che i talk show politici sarebbeo stati sospesi prima delle elezioni regionali. Berlusconi infatti sostiene che i talk show della RAI sono prevenuti nei suoi confronti, e che è “inaccettabile” che la tv pubblica lo critichi. (….)

I critici di Berlusconi replicano che il Primo Ministro controlla indirettamente la Rai e direttamente i propri canali, quelli delle televisioni commerciali di Mediaset. I direttori della RAI sono decisi da una commissione domininata dai membri della maggioranza.

La RAI, che è obbligata per statuto a essere imparziale, sostiene che manderà in onda una serie di dibattiti tra i candidati al posto dei talk show. Tuttavia Giovanni Floris, il conduttore del talk show della RAI Ballarò, ha detto: “Questo provvedimento mette un silenziatore alla libertà di stampa che è senza precedenti. Dobbiamo fare tutto ciò che possiamo per opporci e andare in onda. Rosario Trefiletti, a capo della Federconsumatori, ha aggiunto: “Questa situazione ci mette allo stesso livello di democrazia e libertà di stampa dello Zimbabwe”. Infine il quotidiano ‘Il Corriere della Sera’ ha sostenuto in un editoriale in prima pagina che il caos creato nel Partito della Libertà dall’incapacità di rispettare le scandenze per la presentazione delle liste nelle elezioni regionali dimostra come si tratti di “un partito di plastica che si sta sciogliendo”. Accusava inoltre Berlusconi di aver accumulato “un potere mediatico e finanziario senza precedenti” e di governare attraverso “un partito fantasma”. L’editoriale è stato ripubblicato nell’edizione di mercoledì 3 marzo, dopo essere apparso – e poi cancellato – sull’edizione di martedì 2.

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