Prescrizione breve

Guardando il seguente schema, si capisce che i “tagli” alla prescrizione sono solamente delle limate…


(fonte immagine: Repubblica)

Al ché penso: tutto questo casino per tagliare praticamente un anno per ogni tipo di reato?? Tutto questo casino, questo tempo perso, per così poco o c’è qualcos’altro sotto? Chissà a chi serviva tutto questo casino?!?!? Intanto, potete farvi un’idea dell’elenco dei processi “famosi” a rischio… 👿

Mozilla Firefox 4.0 su Ubuntu a 64 bit

Come oramai sapete, da qualche giorno è disponibile la versione 4.0 di Mozilla Firefox, e come al solito sul sito ufficiale non si riesce a trovare l’eseguibile per Linux a 64 bit.

Firefox 4 su Linux
Firefox 4 su Linux (fonte immagine)

Per fortuna che la soluzione è semplice: se volete installarlo tramite i repository seguite le istruzioni disponibili qui*, mentre se volete installarlo “a mano”, potete trovare qui l’eseguibile compresso. 🙂

*si tratta in definitiva di due comandi,

$ sudo add-apt-repository ppa:mozillateam/firefox-stable

$ sudo apt-get update && sudo apt-get upgrade

Viareggio

Secondo due associazioni dei familiari delle vittime della “strage di Viareggio“, Il mondo che vorrei e Assemblea 29 giugno, il processo breve (che loro chiamano giustamente prescrizione breve), farà sì che molti indagati per quell’episodio, essendo incensurati come il premier, si salveranno


Vigili del Fuoco in operazione nei pressi di uno degli stabili danneggiati (fonte immagine: Wikipedia)

E tutto questo perché la prescrizione il processo breve serve a tutti gli italiani, che lo desiderano più di ogni altra cosa…

Bunga Bunga Silvio

Intanto che il nostro carissimo (nel senso di costoso) premier ci delizia con le sue verità, vi racconto un piccolo aneddoto che potrebbe trasformarsi in un “piccolo” caso diplomatico (come se non ne avessimo già abbastanza…): in Germania in TV è andato in onda questo pezzo

A parte la somiglianza musicale con la canzone che Elio e le Storie Tese hanno presentato a Parla Con Me, Le parole sono queste (le ho tradotte dal tedesco con Google prendendole dalla pagina ufficiale del programma, se qualcuno le riesce a tradurre meglio me lo faccia sapere), le ho trovate qui:

Questa terra è Milano / è come in Thailandia
facciamo un gran party /per il Papi del paese

compro una bella ragazza / per il materasso
il livello è proprio così basso / nel mio bunga-low

Silvio Amore eh eh / Bunga Bunga eh eh
Come il maccarone / Di Silvio Berlustconio

Bunga con la grappa / tanto paga Papà
Waka waka popo / così è Silvio …

Ma perché “caso diplomatico”?! Perché il pezzo è andato in onda sulla TV pubblica tedesca, per cui alcuni illustrerrimi esponenti del governo, tipo la mussolini e la craxi, hanno chiesto che la Merkel intervenga… ma la Merkel ha da pensare alle cose serie!!! 😛

ultimo aggiornamento: 06/05/2011

Corso di cittadinanza

In Francia la legge contro il burqa e il niqab è entrata in vigore oggi. Per le donne che si ostinano ad indossare il velo ci saranno “multe fino a un massimo di 150 euro per le recalcitranti, che può accompagnarsi all’obbligo di un corso di cittadinanza francese“, mentre per gli uomini che lo impongono c’è una multa “fino a 30.000 euro, che raddoppiano a 60.000 euro con due anni di carcere se la donna è minorenne“.


begli occhi!! (fonte immagine)

A parte le pene per chi “impone”, devo dire che l’assurdità delle leggi razziste sta proprio in questo: sono idiote!! Che succede se è una donna francese a voler indossare il burqa?! Avrà il corso di cittadinanza francese o ripetizioni?!?! 😀

full metal burqa
in alcuni casi è illegale non farsi riconoscere!! (fonte immagine)

Cazzari

Com’altro nomare questi baldi fior del regime??* 😛

Come volevasi dimostrare, tanto rumore per nulla. Il deposito dei brogliacci con quattro telefonate fra Papi e le Papi-girl non è un reato né un errore, ma – come abbiamo scritto ieri – un atto dovuto per legge a tutela dei diritti di difesa del premier. Una mossa “garantista” spacciata dai soliti cazzari per l’ennesimo agguato delle toghe rosse al povero Silvio. I fatti, ricostruiti per filo e per segno dal procuratore Edmondo Bruti Liberati, sono di una semplicità elementare.
Da agosto a ottobre, quando l’indagine sul caso Ruby è agli inizi e B. non è ancora indagato (lo sarà solo a dicembre), vengono intercettate alcune ragazze del suo giro, tra cui la Minetti, che parlano con lui della faccenda. La polizia giudiziaria riassume nei brogliacci le parti più significative, trascrivendo quelle che potrebbero avere rilevanza penale, e via via le consegna alla Procura. I pm le usano per giustificare la richiesta di proroga delle intercettazioni delle ragazze. Poi, per uno scrupolo garantista che va ben oltre la legge, ordinano agli agenti di coprire con omissis i dialoghi in cui compare la voce del premier. Se alla fine decideranno di usarle contro B., le faranno trascrivere da un consulente tecnico per inviarle alla Camera e chiedere l’autorizzazione a utilizzarle nel processo. Ma a gennaio, tirando le somme per il giudizio immediato contro B., la Procura ritiene di aver abbastanza indizi: le intercettazioni, nei confronti di B., sono superflue; ma potrebbero rivelarsi utili nel processo-stralcio a Minetti, Fede e   Mora. Infatti nel fascicolo del processo a B. non vengono allegate; nell’altro si vedrà e per questo non vengono distrutte. Ma bisogna avvertire gli avvocati di B. che esistono: vedi mai che Ghedini e Longo le ritengano utili alla difesa e chiedano al tribunale di acquisirle; o che un domani ne scoprano l’esistenza nelle carte dell’altro processo e accusino i pm di averle imboscate per ledere i diritti dell’illustre cliente. Perciò, in ossequio al Codice di procedura e alla legge Boato (intercettazioni indirette dei parlamentari), la Procura deposita i quattro brogliacci e tutti gli altri file audio ai difensori di B. Non dunque nel processo a B. (lì quelle intercettazioni sono inutilizzabili). Ma nel fascicolo riservato a Ghedini e Longo. Da quel momento gli atti non sono più segreti. E guarda caso finiscono sul Corriere, che parla di errore della Procura (“Le conversazioni non dovevano essere trascritte”). Secondo voi, se quelle carte le avevano solo i difensori di B., chi le ha passate al Corriere per farle pubblicare proprio alla vigilia della prima udienza? Si ripete il copione del 21 novembre ’94, quando l’entourage di B. soffiò al Corriere la notizia che il premier era indagato per le tangenti alla Guardia di Finanza, per poi strillare contro la fuga di notizie sul Corriere. L’altroieri, replay: anziché del premier imputato di concussione e prostituzione minorile, si parla dell’errore e/o abuso e/o reato della Boccassini. Cicchitto, Leone, Napoli, Quagliariello, Brambilla, Casellati, Santanchè (e dunque Sallusti) e   altri noti giureconsulti arcoriani si scatenano, mentre un Ghedini insolitamente moderato se la prende più per la pubblicazione delle telefonate che per la trascrizione. Sul carro dei mestatori salgono le solite truppe indigene di complemento. Gli ascari. Violante (mega-intervista al Giornale): “Le intercettazioni non andavano messe agli atti dalla Procura e non dovevano finire sui giornali, serve una riforma”. Latorre (al Tg3): “Fatto gravissimo”. E persino Zanda (“Grave e negativo”) e Fini (“Atto sbagliato che non doveva accadere”). Ci casca pure Mentana, che mette sullo stesso piano l’inesistente “errore” della Procura e la vergogna del conflitto d’attribuzione appena votato dalla Camera dei servi. Poi Bruti Liberati dimostra che è tutto regolare, anzi doveroso. Ma nessuno se ne accorgerà. Sono vent’anni che questi picchiatori fanno così. Menano alla cieca il primo che capita, poi, quando si scopre che stanno menando la persona sbagliata, non è che si scusano: passano subito a menarne un’altra.

(da Il Fatto Quotidiano del 07/04/2011 – via qui)

*citazione colta