L’insostenibile stupidità della lotta al P2P

Come ben sapete, non sono affatto d’accordo con l’attuale sistema di copyright, dato che secondo me serve solo ad arricchire i papponi delle major e non rimane molto per gli artisti, cioè quello che effettivamente crea l’opera (mai sentito parlare di “trappola Disney“??).
Vediamo di fare il punto della situazione su una nuova caduta in basso dei cari papponi.

Prima dell’estate un gruppo di produttori cinematografici, tra cui il produttore di The Hurt Locker, si erano rivolti ad un associazione, la U.S. Copyright Group, per perseguire 6000 persone, ree di aver condiviso vari film, tra cui appunto il sopracitato.

locandina di "The Hurt Locker"
locandina del film The Hurt Locker (fonte immagine)

Questa associazione si appoggia ad un gruppo di avvocati, la società legale Dunlap, Grubb & Weaver, la quale ovviamente è tutta contenta di seguire questa causa, dato che per loro vuol dire soldi assicurati. Soprattutto perché gli utenti hanno scoperto che gli avvocati disposti a dargli assistenza gli sarebbero costati tanto quanto richiesto dal gruppo a difesa del copyright degli interessi delle major, ovvero 2500 $. Praticamente gli utenti hanno pensato: “se devo spendere cmq 2500 $, pago i mafiosi del copyright, almeno dopo non devo pagare ancora nel caso di causa persa“.

l'avvocato Graham Syfert
l’avvocato Graham Syfert (fonte immagine)

La cosa curiosa e nodo centrale di tutta questa vicenda è che un avvocato, tal Graham Syfert (foto →), ha pensato bene di approfittare di questa situazione di ricatto per gli utenti stallo, mettendo a disposizione (vendendo) un pacchetto di documenti utili per l’autodifesa, al modico prezzo di 19,95 $ (all’inizio in promozione a 9,99 $). Praticamente ha pensato: “tanto questi documenti già ce li ho, e visto che altrimenti nessuno mi pagherebbe mai, li vendo a poco prezzo per farsi la difesa in casa, almeno qualcosa guadagno!!“. Geniale strategia di marketing!! 😛

Risultato? Lo studio legale ha denunciato l’avvocato per danni, dato che, cito da PI,

l’auto-difesa di 19 utenti sarebbe costata qualcosa come 5mila dollari. […] Lo U.S. Copyright Group l’avrebbe in sostanza denunciato per paura di dover ricorrere ad ulteriori spese legali, per continuare la lotta armata contro i cattivoni del P2P.

Praticamente un ammissione, da parte dello studio legale: a noi interessano solo i soldi, dobbiamo spremere fino in fondo tutti quelli che ci capitano a tiro, senza intralcio di nessuno, e fanculo il copyright!! 😀

ps: pare anche che questo pacchetto sia già finito in rete!! 😀

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