Città che vai, uni che trovi

Oppure avrei potuto scrivere come titolo, “tutte le uni sono paese“; almeno leggendo qui quello che (pare) succede all’Università degli Studi di Udine. Da quello che mi raccontano alcune mie amiche, a volte episodi simili succedono anche da noi a Roma Tre a lettere (soprattutto le firme di presenza per poter fare “appelli semplificati”).

Leggendo, però, bene la lettera che il tipo del blog ha scritto al rettore, mi è venuto in mente che questa cosa succede (o succedeva fino a qualche anno fa quando ho sostenuto l’esame io) anche da noi a Matematica. Durante i laboratori dei corsi di Analisi Numerica vengono prese le presenze, e se fai al massimo due o tre assenze l’esame “pratico” (di programmazione) è poco più di una piccola formalità: subisci solo un’interrogazione del prof di fronte al computer facendogli girare i programmi fatti durante le ore del corso (che vengono in realtà tramandati da anni tra gli studenti 😀 ).
Se invece non hai potuto frequentare i corsi al PC, l’esame pratico è un vero e proprio esame, dovendo fare un programma in due ore (o giù di lì). Il senso di ciò, in teoria, è che se hai seguito il corso in laboratorio qualche esempio pratico l’hai sicuramente visto (dire che sai programmare in effetti è troppo 🙂 ), mentre non è detto che te l’abbia fatto a casa da solo.

Da voi, invece? Ci sono situazioni simili?

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