Siamo il paese delle banane

Francamente non so proprio come definire la situazione dopo le ultime due notizie che ho sentito.

bandiera della repubblica delle banene
(fonte immagine)

La prima riguarda un asilo, precisamente quello di un tal paese chiamato Goito, dove un’ordinanza afferma che la prima condizione da avere per accedere al suddetto asilo sia quello di provenire da famiglie che accettano “l’ispirazione cristiana della vita”. Ora, a parte che qualcuno mi deve spiegare bene che vuol dire questa frase (forse non volevano scrivere cose più concrete e legalmente compromettenti?!?!), praticamente si discriminano le persone (in particolare bambini) in base alla loro religione. Ovviamente qualcuno si è un po’ arrabbiato per questa cosa, ma oltre le varie polemiche, anche di carattere politico, io mi chiedo una cosa: qualcuno pagherà per questo?

Mi spiego: qualche coglione (lo potrei anche definire merda, ma sono educato) non ha trovato nulla di meglio da fare che mettere nero su bianco una regola che è palesemente incostituzionale. Ora, probabilmente lui ne avrà dei vantaggi, tipo altri coglioni lo voteranno, si farà bello agli occhi del popolo coglione, ma questa regola sicuramente troverà oppositori, che magari denunceranno la cosa, si faranno processi o altro per stabilirne la costituzionalità o meno, e tutto questo ha un costo. E questo è il senso della mia domanda: il coglione che ha scritto questa cazzata megagalattica pagherà, o saremo noi cittadini a pagare tramite le nostre tasse l’incompetenza (o altro) di questo coglione?

La seconda notizia (forse meno grave, ma cmq preoccupante) è la condanna di alcuni dirigenti di Google, colpevoli di violazione della privacy per non aver controllato quello che alcuni utenti mettevano sul portale. A questo punto, lasciando perdere tutti i discorsi ragionevolissimi riguardo il fatto che qualcuno sia stato condannato per un reato commesso da altri e la possibile naturale fine del web moderno, uno si chiede: ma che abbiamo fatto di male per meritare politici che non riescono a fare una cavolo di legge semplicissima che dica chiaro e trasparente che l’intermediario non è responsabile di quello che caricano gli utenti?? Forse, vedendo anche le leggi che i nostri cari politici ultra-pagati sono in grado di vomitare, magari è che proprio manca la volontà di capire la rete, dato che quello che loro vorrebbero è un controllo più pesante su tutto ciò che viene messo su Internet. Forse forse a qualcuno non piace la libertà che esiste su Internet, in cui si possono far circolare notizie che personaggi di bassa statura (morale) vorrebbero si dimenticassero presto??

Capendo che siamo il terzo-mondo del diritto informatico, uno si chiede: ma perché non arrestano i produttori di padelle ogni volta che una di queste viene usata per sfondare il cranio a qualcuno?? Alla fin fine è lo steso scenario: alcuni forniscono uno strumento, altri lo usano per arrecare danno a terzi e i primi vengono condannati perché i secondi hanno commesso un reato. Se proprio non si vuole scomodare i produttori di padelle e si vuole rimanere in ambito tecnologico (tanto il problema alla fin fine è questo: la tecnologia non viene capita) si potrebbero indagare i dirigenti Telecom (o Wind o 3) ogni volta che qualcuno molesta telefonicamente qualcun altro, visto che lo stalking è reato, no?!

2 pensieri riguardo “Siamo il paese delle banane”

  1. o anche ogni volta che qln invita delle “ragazze per appuntamenti” a casa, visto che l’induzione alla prostituzione e’ reato, arrestare tutti i dirigenti di wind telecom e vodafone, nessuno escluso…ovviamente fregandosene del mandante che e’ intoccabile ma quella e’ un’altra, triste, storia. I reati non possono essere imputati a compagnie telefoniche o internet, semplicemente xke e’ troppo troppo difficile controllare milioni di persone quello che scrivono, al di la di liberta’ di pensiero e parola che fino a prova contraria non dovrebbero essere in discussione, visto qnt c’e’ voluto per conquistarle… Tra l’altro non mi pare che politici o chi per loro non ne facciano ampiamente uso, altrimenti ogni comizio della lega, o meta’ delle parole di Berlusca andrebbero processati come vilipendio, diffamazione, ecc ecc. Internet nasce e deve rimanere libero, e’ un’immensa possibilita’ di comunicazione e crescita, che unisce tutto il mondo, se siamo bravi potremmo addirittura lasciarlo com’era alla nascita, cioe’ senza bandiere, solo persone, in tutto il mondo.

  2. A quanto ho capito, il tribunale ha accolto parzialmente le richieste dei pm dichiarando l’intermediario responsabile dell’accaduto. Credo che nel caso di un giornale forse sarebbe un principio giusto, ma per google…. mah. Che dice la nostra giurisprudenta sulla questione? C’è qualche dettaglio legale che ci sfugge??

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