Abbiamo qui una serie di interessante domande, proprio riguardo il pizzo-compenso del post precedente:
Seguono stupide considerazioni immediate:
- Se pago per ascoltare copie illegali, allora perchè dovrei scaricarne di legali (e pagare nuovamente)?
- Chi di voi si accontenta della qualità audio di un cellulare?
- Ci sarà un equo compenso anche sulle cornici digitali? Sulle fotocamere? sugli eReader? su tutto quello che è in grado di riprodurre musica/filmati?
- Questo “”equo”” compenso si applica alle sole merci acquistate in Italia, vero? in tal caso è quanto di più stupido si possa pensare. Vado ad acquistare dispositivi e supporti in un qualunque stato europeo, via internet e, tra spese, spedizione, ecc.. ci guadagno comunque. Anzi, acquistando anche su store americani, ed evitando il cambio €/$ 1:1, pago lo stesso lettore il 10 – 20 % in meno. (ricordo che quello che costa 200$, in Italia viene venduto a 200€)
- Il negozietto di tecnologia all’angolo potrebbe chiudere i battenti immediatamente, se fossimo consumatori consapevoli.
- Non è incostituzionale far pagare qualcosa a tutti per il danno arrecato da qualcuno?
- A quanto ammonta l’equo compenso sui coltelli da cucina per risarcire i parenti delle vittime di accoltellamento?
- A quanto ammonta l’equo compenso sulle macchine fotografiche? Se io fotografo al Louvre una tela di Delacroix, non comprerò il multimilionario quadro. (e così per ogni multimilionario quadro).
- Come posso registrare me stesso come marchio, per chiedere delle royalties a tutti quelli che mi fanno delle foto o registrano la mia voce? (o ottenere una quota dell’equo compenso, a scelta)
- I danè dell’equo compenso a chi vanno? alla sola Siae o anche alle povere povere povere case discografiche (notoriamente condotte da senzatetto che non arrivano a fine mese)?
- Se metto su una casa discografica (anche senza produrre un solo disco), qual è la fetta di “equo compenso” che mi spetta?
Ormai (purtroppo) ci siamo quasi.
http://www.repubblica.it/tecnologia/2010/01/15/news/tassa_pc_telefonini-1953830/
Chissà perché il governo si interessa tanto di queste cose, e poi taglia il FUS (fondo unico per lo spettacolo). Film e musica contano più del teatro? Oppure il governo che non mette le mani nelle tasche degli italiani, o almeno così ripete a ogni occasione, vuole solo spremere ancora i consumatori?