La solita premessa: la mia, al contrario di quella di cui leggerete qui sotto, non è istigazione a delinquere, ma legittima difesa.
Io sinceramente non so pensare ad altro, leggendo notizie come queste:
Intonare canti di montagna a una riunione di ultranovantenni ha un prezzo. È quello che hanno scoperto alcuni membri del Circolo Pensionati ed Anziani di Predazzo, in Trentino-Alto Adige, mentre nel corso di una festa si sono visti recapitare la fattura della SIAE, emessa da un funzionario della collecting society italiana.
“Devono solo vergognarsi” ha commentato il presidente dell’associazione, Arturo Boninsegna, cui è toccato aprire il portafogli e versare 41,32 euro, il prezzo richiesto da SIAE agli arzilli signori impegnati a cantare accompagnati da una fisarmonica.
Poche settimane fa ASCAP, omologa statunitense di SIAE, aveva richiesto le royalties per i brani musicali che, tramutati in suonerie per cellulari, risuonavano per strada costituendo, secondo i responsabili della collecting society, una vera e propria esibizione live. Tale proposta è stata poi bocciata da una corte USA.
Queste sono le classiche notizie (insieme ad altre cose, tipo l’equo-pizzo) che non farebbero pentire una persona onesta di scaricare ottenere in modo atipico opere per cui la mafia-SIAE già ci munge a sufficienza…
