Chi l’ha visto (il sondaggio)?

Sul suo blog Andrea segnala il curioso caso di un sondaggio apparso sul sito di Radio Padania “Libera”, che miseriosamente è ora sparito… che ci sia un rapitore di sondaggi scomodi?!? 😀

il sondaggio sparito
il sondaggio sparito perché i comunisti hanno hacckkerato il sito (clicca per ingrandire)

Al contrario di quanto successe sul sito del Club della Libertà (per prescrizione) questa volta manco un commento con qualche scusa patetica è stato fatto*… anche se molti in giro ne parlano!! 😀

Aggiornamento: tramite la cache di Google è ancora possibile visualizzare il sondaggio in home page, votare e visualizzare i risultati (anche se molto probabilmente vengono conteggiati anche questi nuovi):

screenshot della Home Page di "Radio Padania 'Libera'" con il sondaggio
screenshot della Home Page di “Radio Padania ‘Libera’” con il sondaggio (clicca per ingrandire)

*anche perché il forum del sito è stato censurato messo a riposo da tempo…

MegaUpload è stato chiuso

Come avrete sicuramente avuto modo di leggere anche voi un po’ ovunque, il sito di file hosting MegaUpload, e tutti gli altri siti del network, sono stati chiusi e il proprietario arrestato dall’FBI, con un’operazione che ha coinvolto altri stati (dato che il tizio in questione era tedesco, con il passaporto finlandese,  la società di Honk Hong e la residenza neozelandese e di Hong Kong).

Che MegaUpload fosse una spina nel fianco dei papponi del copyright, era chiaro da una lunga sequenza di battibecchi, l’ultimo dei quali ha coinvolto la Universal (nella quale dire chi fosse il criminale porterebbe ad una sorpresa), ma che arrivassero addirittura a chiuderlo, non me lo sarei mai aspettato. C’è anche chi punta il dito complottistico contro un’invasione di campo che sarebbe stata peggio della pirateria… di sicuro è sconcertate come i diritti(?) dei ricchi siano più importanti dei diritti di tutti noi!! Per fortuna che in Spagna qualcuno considera l’ipotesi di denunciare l’FBI per furto (quello vero, però).

MAFIAA logo
(fonte immagine)

In rete molti, tra cui Paolo Attivissimo, fanno notare alcuni punti in gran parte sottovalutati della vicenda, come il fatto che ci siano altre accuse mosse a MegaUpload (che ovviamente giustificano un’operazione del genere), puntano il dito sul proprietario (che aveva reati specifici in ambito informatico) e sulla gestione del sito, che ha (aveva) una modalità di fruizione gratuita e un’altra a pagamento, che ha permesso al proprietario stesso di raggranellare un bel po’ di soldini.
Scrive Paolo Attivissimo sul suo blog:

Un conto è il file sharing senza scopo di lucro; un altro è lucrare sul file sharing.

Devo ammettere che questa frase mi ha lasciato un po’ perplesso, perché, mettendo da parte tutte le altre accuse, facendo un discorso puramente astratto sulla vicenda e su quella frase mi è venuto un enorme dubbio: ma che male c’è a fornire un servizio (a pagamento), anche se viene poi usato dagli utenti per violare la legge??

Mi spiego: ovviamente il diritto d’autore è un diritto sacrosanto di chiunque (ben diverso dalla tutela smodata e illogica che ha attualmente, che alimenta solo i papponi del copyright e che va distrutta seza pietà), ma qui si parla di una persona che ha fondato un business imprenditoriale sul fornire un servizio, che poi gli utenti hanno usato per caricare e condividere materiale pirata. Ma il fatto che lui si limiti a fornire un servizio (come fa YouTube, con la sola differenza del prezzo), che (quasi) sicuramente era fondato sulla presenza di materiale pirata non concesso in licenza, non vedo perché debba cambiare la situazione:

  • lui e la sua piattaforma non efettuavano copie;
  • forniva un servizio (in due modalità di fruizione: gratuota con limitazioni e a pagamento senza limitazioni);

a meno che non si voglia veramente fare un processo alle intenzioni (ha fatto di tutto, intenzionalmente, per favorire la diffusione illecita di contenuti), ma questo lo lascio alle inquisizioni. 😛

Sicuramente la strategia del “punirne 1 per educarne 100” sa dando i suoi frutti, dato che attualmente anche diversi altri siti dello stesso tipo di MegaUpload (tra cui Filesonic, Uploaded.to, FileServe, VideoBB, VideoZer, FileJungle, UploadStation, FilePost) hanno preso delle contromisure cautelative, molto probabilmente per avere tempo di capire cosa stia succedendo e quali siano le implicazioni reali e legali della vicenda…
Tra le contromisure prese, la più gettonata pare essere la limitazione dell’attività di download da parte di utenti oltre a chi ha materialmente caricato i file… vedremo se gli utenti faranno qualcosa, come mi pare che qualcuno stia già facendo, dato che molti hanno pagato per un servizio che ora è stato disabilitato…

ps: se volete, sul blog di Paolo c’è la discussione tra me e un altro utente (Lupo della Luna) che spiega ancora meglio il mio punto di vista… 🙂

pps: qui c’è una riflessione interessantissima, che spiega molto bene come la pensano (secondo me) in molti 🙂

Ispezioni nei conti correnti

Leggo su Tom’s Hardware una proposta alla lotta all’evasione, secondo cui le banche dovrebbero inviare tutte le comunicazioni necessarie, in particolari entrate ed uscite, per risalire ai movimenti degli italiani.
Il dibattito dell’articolo (e di alcuni commenti) è tutto incentrato sulla tutela della privacy, dato che questi dettagli sono ancora da definire…

Francesco Pizzetti
Francesco Pizzetti, garante della privacy

Alcune domande poste nell’articolo e nei commenti, sono secondo me di particolare interesse.

1. Si parla, di fatto, di mettere temporaneamente da parte, data la situazione di emergenza, il diritto all privacy dell’utente, per permettere all’Agenzia delle Entrate di effettuare i controlli.

Su questo punto, formulato così, devo ammettere che ho qualche dubbio: mi sa tanto di diritti messi da parte, come se non fossero veramente dei diritti.
Questa è, a mio parere, una posizione pericolosa; qualcuno la accosterebbe ad eventuali future pratiche simil-SOPA, in cui la libertà di espressione dell’utente non siano un bene da tutelare, ma un qualcosa da mettere da parte per permetere ai papponi del copyright di continuare con i loro soprusi ed ingiusti guadagni.
Non sarebbe meglio, invece, iniziarsi a chiedere se a questo punto non sarebbe proprio da rivedere in toto il diritto alla riservatezza sui conti correnti, ovvero se effettivamente è un diritto?? Del resto, se su quei soldi ci devi pagare le dovute tasse per il bene della collettività (qualità dei servizi a parte)…

2. Chi dice cose del tipo “io non ho nulla da nascondere, per cui controllino pure“, secondo me fa un ragionamento sbagliato: se non uso un mio diritto, non vuol dire che ci debba rinunciare!! Un po’ come il diritto alla privacy nelle intercettazioni telefoniche o che nessuno mi entri in casa: è un mio diritto che nessuno si faccia i fatti miei, anche se non ho nulla da nascondere, a meno che non sia autorizzato da un magistrato.

Sarebbe come se dicessimo sì al ritorno delle ispezioni corporali, dato che non abbiamo nulla da nascondere!!!
O forse si?! 😛

Trasformazioni

“Quella della Corte non è una scelta giuridica ma politica per fare un piacere al capo dello Stato, alle forze politiche e alla maggioranza trasversale e inciucista che appoggia Monti, una volgarità che rischia di farci diventare un regime”.

Questa affermazione Di Pietro se la poteva proprio risparmiare, se non vuole trasformarsi in quello che sono Berlusconi & Co.

(fonte)

Botta e risposta

Da notare che, nonostante si parli di un Presidente de Consiglio, la “botta” del titolo è un interrogazione parlamentare da parte di Calderoli (e la “risposta” è una nota di Palazzo Chigi). 😛

Botta: Se corrispondesse al vero la notizia secondo cui la notte del 31 dicembre si sono tenuti festeggiamenti di natura privata per il nuovo anno a Palazzo Chigi Monti dovrebbe rassegnare immediatamente le dimissioni e chiedere scusa al paese e ai cittadini.
[Calderoli si chiede] chi ha sostenuto gli oneri diretti e indiretti della serata.
[Calderoli chiede inoltre] Se la festa avesse le caratteristiche di manifestazione istituzionale o di natura privata; quanti fossero gli invitati alla festa e a che titolo vi abbiano partecipato; se l’iniziativa sia stata effettivamente disposta dal presidente; se tra gli invitati figurassero anche le persone care al presidente; chi abbia sostenuto gli oneri, con particolare riferimento alla sicurezza e agli straordinari del personale addetto, e se gli stessi sono stati già corrisposti.
[infine Calderoli chiede] se non si ritiene inopportuno e offensivo verso i cittadini organizzare, in un momento di crisi come l’attuale, una festa utilizzando strutture e personale pubblici.

Risposta: Il Presidente Monti precisa che non c’è stato alcun tipo di festeggiamento presso Palazzo Chigi, ma si è tenuta presso l’appartamento, residenza di servizio del Presidente del Consiglio, una semplice cena di natura privata, dalle ore 20.00 del 31 dicembre 2011 alle ore 00.15 del 1° gennaio 2012, alla quale hanno partecipato: Mario Monti e la moglie, a titolo di residenti pro tempore nell’appartamento suddetto, nonché quali invitati la figlia e il figlio, con i rispettivi coniugi, una sorella della signora Monti con il coniuge, quattro bambini, nipoti dei coniugi Monti, di età compresa tra un anno e mezzo e i sei anni.

Tutti gli invitati alla cena, che hanno trascorso a Roma il periodo dal 27 dicembre al 2 gennaio, risiedevano all’Hotel Nazionale, ovviamente a loro spese.

Gli oneri della serata sono stati sostenuti personalmente da Mario Monti, che, come l’interrogante ricorderà, ha rinunciato alle remunerazioni previste per le posizioni di Presidente del Consiglio e di Ministro dell’economia e delle finanze.

Gli acquisti sono stati effettuati dalla signora Monti a proprie spese presso alcuni negozi siti in Piazza Santa Emerenziana (tortellini e dolce) e in via Cola di Rienzo (cotechino e lenticchie).

La cena è stata preparata e servita in tavola dalla signora Monti. Non vi è perciò stato alcun onere diretto o indiretto per spese di personale.

Il Presidente Monti non si sente tuttavia di escludere che, in relazione al numero relativamente elevato degli invitati (10 ospiti), possano esservi stati per l’Amministrazione di Palazzo Chigi oneri lievemente superiori a quelli abituali per quanto riguarda il consumo di energia elettrica, gas e acqua corrente.

Nel dare risposta al Senatore Calderoli, il Presidente Monti esprime la propria gratitudine per la richiesta di chiarimenti, poiché anche a suo parere sarebbe “inopportuno e offensivo verso i cittadini organizzare una festa utilizzando strutture e personale pubblici”. Come risulta dalle circostanze di fatto sopra indicate, non si è trattato di “una festa” organizzata “utilizzando strutture e personale pubblici”.

D’altronde il Presidente Monti evita accuratamente di utilizzare mezzi dello Stato se non per ragioni strettamente legate all’esercizio delle sue funzioni, quali gli incontri con rappresentanti istituzionali o con membri di governo stranieri. Pertanto, il Presidente, per raggiungere il proprio domicilio a Milano, utilizza il treno, a meno che non siano previsti la partenza o l’arrivo a Milano da un viaggio ufficiale.

fonte e nota ufficiale