Segni chiapposi

Pochi minuti fa un mio amico (non io, ma un mio amico) si è accorto, dopo essere stato al bagno a finire di digerire svariati pasti natalizi, di avere de segni strani sulle chiappe. I più vistosi, mi ha detto, erano quelli sulla chiappa destra, di cui mi ha dato gentilmente un foto.

segni chiapposi

Secondo voi a cosa possono essere dovuti? Io cmq al mio amico gliel’ho detto di non infilarsi più scimmie vive nel sedere, dato che si agitano e possono graffiare!! 😛

Out of Print e la “censura d’opera”

Nota: per comprendere a fondo il significato di questo racconto, sarebbe meglio che leggiate (prima o dopo) l’introduzione al racconto stesso, scritta per PI da Alessandro Bottoni e disponibile qui; in questa pagina è disponibile anche la licenza del racconto stesso.

Siamo nel Settembre del 2048. La Signora Pina è una piacevole quarantenne che ha un figlio di circa 12 anni, Roberto. Tra poche settimane, Roberto farà la prima comunione e Pina vorrebbe regalargli una copia della Sacra Bibbia. Pina proviene da una famiglia cattolica e coltiva essa stessa un forte interesse per gli aspetti religiosi dell’esistenza, per cui spera che anche suo figlio si interessi alle Scritture.

Pina esce un’ora prima dal lavoro, imposta sul sistema di guida automatico della sua auto un indirizzo del centro e si lascia trasportare attraverso il traffico impazzito fino al più grosso negozio delle Edizioni Paoline della città. Dopo un altro quarto d’ora di cammino (il parcheggio più vicino si trova in un altro comune della provincia…), supera finalmente le porte automatiche del negozio. Immediatamente, il rilevatore RFID della cassa del negozio analizza il contenuto della sua borsa, il credito residuo del suo portafogli digitale e gli abiti che Pina indossa. Utilizzando questi dati, crea un profilo delle sue preferenze e gli presenta alcune pubblicità personali usando un display OLED. Dal movimento dei suoi occhi, e dal credito residuo del suo portafogli digitale, la cassa del negozio capisce cosa Pina cerca e cosa può effettivamente permettersi. Alla fine, la cassa decide che l’unica pubblicità che può interessare Pina è quella di un paio di ciabatte rosa a pelo lungo in offerta a 599 Euro (c’è stata un po’ di inflazione nel frattempo…).

Pina scaccia quell’assurda pubblicità con un gesto della mano e avvicina il commesso. Un ragazzone alto e carismatico che veste in modo troppo giovanile.
“Scusi… Scusi!”
“Si? Dica pure! Come posso aiutarla?”
“Sto cercando una Bibbia. Sa, mio figlio fa la prima comunione…”
Il commesso cala su di lei uno sguardo di compatimento che sfiora il disprezzo.
“Ma, Signora mia, la Bibbia è fuori stampa da anni ormai…”
“Come sarebbe a dire che è fuori stampa?!”
“Si, è fuori stampa. Non la pubblicano più da almeno quattro o cinque anni.”
“Non la stampano più?!”
“Si, non c’era più richiesta… sa com’è: con tutte queste nuove religioni… Al giorno d’oggi l’attenzione del pubblico è orientata verso altre cose…”
“Scusi, ma a me cosa me ne dovrebbe fregare degli orientamenti di mercato del cosiddetto pubblico. Sto cercando una Bibbia. Ha presente una Bibbia? Quel grosso libro rettangolare… la base stessa della Religione Cristiana, le Sacre Scritture… Ha presente?”
“Si, certo, ce l’ho presente. Ne ho avuta una anch’io da bambino. C’ho dipinto sopra i Pokemon per anni.”
“Ecco, bravo! Allora, me ne può procurare una?”
“No, signora, mi dispiace. Come le ho detto, non viene più stampata da anni.”
“D’accordo, ma almeno ci sarà la versione digitale, su file. Non è così?”
“No, purtroppo, non è disponibile nemmeno quella.”
“Come sarebbe a dire che non c’è neanche la versione digitale?! Quella mica costa dei soldi a stamparla e distribuirla!”
“Si ma il detentore dei diritti ha deciso di non distribuirla in questo modo. Se non ricordo male, non erano soddisfatti del livello di sicurezza offerta dal sistema DRM.”
“Prego?!”
“Sì, sembra che una volta rilasciata come file, chiunque avrebbe potuto facilmente copiarla e redistribuirla. E così il detentore dei diritti ha preferito rinunciare.”
“Mi faccia capire: per non guadagnare poco a costo zero ha preferito non guadagnare niente del tutto?! Ma… mi dica un po’: questa stessa persona si è forse anche tagliata l’attrezzo per fare dispetto alla moglie?!”
Il commesso ha un sobbalzo.
“Questo non glielo saprei dire…”
“E poi, scusi, chi diavolo sarebbe questo detentore dei diritti?”
“Una casa editrice inglese…”
“Scusi, ma quei testi mica li ha scritti questa casa editrice inglese…”
“No, certo, ma è comunque questa casa editrice che detiene i diritti.”
“Su dei testi che sono stati scritti almeno 5000 anni fa?!”
“Beh, sa com’è… c’è stata quella delibera della Commissione Europea, in attuazione di quel trattato del WTO…”
“Ed io, in attuazione delle assurde follie della Comunità Europea e del WTO, cosa dovrei fare adesso?”
“Beh, guardi, potremmo cercare un prodotto alternativo. Ecco vede… forse lei non lo sa ma recentemente siamo diventati franchiser della Chiesa di Scientology. Se vuole le posso dare questo pregevole cofanetto con tutte le opere di Ron Hubbard stampate su carta. Carta vera, non roba riciclata.”
Pina lo osserva in silenzio. Il sistema di sorveglianza del negozio rileva un moto improvviso nel diametro delle sue pupille e capisce che sta per colpire violentemente il commesso con la sua borsa. Un minuto dopo il robot di sorveglianza la scorta all’uscita minacciandola con il suo manganello non letale.

Elio e le storie tese – Servi della gleba

[youtube:http://it.youtube.com/watch?v=FID-2hYapn8]

Allora come e’ andata con la tipa?
Eh, abbastanza bene.
Hai pucciato il biscotto, o almeno hai limonato?
No ragazzi, non scherziamo. Lei non e’ una come tutte le altre.
Bll b b bll parlaci di lei.

Ah, guardate, questa qui’ e’ una tipa devvero simpaticissima, in gambissima.
Mi ha raccontato delle cose delle sue ferie divertentissime, ma tipo che lei
era andata la’ con un sacco di creme dopo sole, poi ha preso un casino di
sole, si e’ bruc.
Le hai mostrato il popparuolo?
No ma ho buone possibilita’.
Allora ci vediamo questa sera? Una serata fra amici, una chitarra e uno
spinello.
Eh, amici, purtroppo no. Questa sera sono invitato a casa sua per vedere le
diapositive del mare, delle sue ferie, poi subito dopo devo accompagnare i
suoi genitori che devono prendere il treno perche’ sono rimasti senza
macchina, l’hanno distrutta, era mia.

Siamo tutti servi della gleba, e abbiamo dentro il cuore una canzone triste.

Servi della gleba a testa alta, verso il triangolino che ci esalta. Niente
marijuana ne pasticche: noi si assume solo il due di picche. Servi della
gleba in una stanza, anestetizzati da una stronza, come dei simbolici Big
Jim: schiacci il tasto ed esce lo sfaccimm.

Ehi, guardate un po’ chi si rivede.
Hue ciao ragazzi.
Hai la faccia di legno, dove cazzo eri finito?
Ma no, niente, e’ che c’ho un’esame in ballo e poi non sono stato molto
bene.
dicci cosa hai avuto di preciso.
Mah, mi han detto che ho le papille – Eh? – gustative interrotte, no, poi ci
ho il gomito -Cosa? – che fa contatto col ginocchio …. no e’ che ho delle
storiacce con la tipa…
Ah. Lei ti ha dato il due di picche.

Ma no , che cosa dite? lei mi e’ molto affezzionata, solo che ha delle
storie col suo tipo che la rendono infelice, e siccome a lei ci tengo piu’
che a me, ho parlato col suo ragazzo e l’ho convinto a ritornare da lei…
Ma non starai mica piangendo?
No, e’ che mi e’ entrata una bruschetta nell’occhio.

L’occhio spento lo sguardo di cemento, lei e’ il mio piccione io il suo
monumento.

Servi della gleba a tutta birra, carichi di hl di sburra; cuore in fiamme e
maschera di ghiaccio, noi col nostro carico di sfaccio. Servi della gleba
planetaria, schiavi della ghiandola mammaria, come dei simbolici Big Jimme:
schiacci il tasto ed esce lo sfaccimme.

Lassame canta’…

[Faso al telefono] “Ciao, senti, hai 5 minuti? Perche’ volevo chiederti due
cose… Senti, guarda, sinceramente vado al dunque subito, ci sono rimasto
molto male perche’ ho saputo che sei uscita con Tafano ieri sera, e…
perche’? Scusa, ti ho telefonato a cena, ti ho detto: ci vediamo?, tu hai
detto: no, devo studiare. E va be’, se poi esci con lui… cioe’, perche’
non me lo devi dire? Pensi che sia un problema per me accettare che tu hai
una storia? Un uomo? Vedi qualcuno? No, non e’ un problema per me perche’ io
ti voglio bene veramente e non ti chiedo nulla, anzi, magari sono qui a
dirti: se hai bisogno di qualcuno io ci sono.

E allora? Che cosa devo fare?

Vuoi che mi metta una scopa in culo cosi’ ti ramazzo la stanza?”

Gabriella Carlucci e il Popolo delle Libertà negate: storia di una piccola censura

Tempo fa, per la precisione il 12/11/2008, mentre cercavo materiale in rete per il post su Le Iene e il vicino Pasquale, mi sono imbattuto in un altro servizio delle sopracitate Iene, in cui il Trio Medusa cercava di intervistare la (poco) Onorevole Gabriella Carlucci. Il servizio era questo

[youtube:http://it.youtube.com/watch?v=sK39-OFCuRg]

In pratica la carissima (poco) onorevole ha perso un po’ la pazienza, e ha tentato un’azione alla Sgarbi. 🙂

Ovviamente, di questo fatto, ne ha parlato sul suo blog, in un post dal titolo TV: Qualcuno fermi le iene. Aggressioni inaccettabili. Il fatto che la sua reputazione fosse stata macchiata da questa intervista poco riuscita le è stata molto a cuore, avendo poi continuato a scrivere* proprio di questa storia nei post

La cosa che mi ha colpito particolarmente, nel primo post, è stato il commento di un certo Massimiliano, che riporto qua sotto senza il suo permesso

Vorrei esprimere la mia piena solidarietà nei confronti dell’onorevole Carlucci, perchè non ritengo giusto che si debba ingiustificatamente perseguitare la nostra classe politica, ammonendo chi come l’onorevole Carlucci si impegna quotidianamente per il nostro Paese. Inoltre credo che l’attività parlamentare non si possa racchiudere nello stare seduti in Parlamento dalla mattina alla sera!!!! Credo che le iene non siano cosi stupide da non capirlo?! oh mi sbaglio? Viva Gabriella Carlucci. Abbasso Le Iene.

Non so se avete colto la natura leccaculagine di questo commento. Io si. Nonostante esprima un concetto vero e da non sottovalutare: il lavoro del parlamentare non è solo quello di stare in parlamento. Ho cmq risposto con un secondo commento, come potete vedere in questa schermata qui sotto (qui c’è la versione più completa)

i due commenti

Come vedete il commento non fu stato pubblicato subito, ma era in attesa di moderazione. Questo non è di per sé un male, soprattutto se non si vuole fare la fine di Fioroni o di K4rth. 😀
Non mi pare però di aver scritto nulla di offensivo o lesivo della dignità della (poco) onorevole Gabriella Carlucci: mi sono limitato a seguire lo schema del commento leccaculesco di Massimiliano (che forse, poverino, non è neanche colpa sua: magari stava alla ricerca di un impiego), ribaltando completamente le frasi… Mi pare che in questo paese ci sia ancora libertà d’espressione, di critica o di satira, o no!?!? 😉
Eppure il mio commento, ad oggi, ancora non è apparso… Probabilmente è stato cancellato del tutto e per sempre…

Ma non era lei che voleva querelare chi infangava la sua immagine e il suo nome?? Certo che si dovrebbe impegnare un po’ di più anche lei, o no!?!? 😀

*o a farsi scrivere: non dimentichiamo che molti deputati ed onorevoli da mille mila €uri al mese non sanno neanche accendere un PC

Saturn e il suo volantino

Forse qualcuno dovrebbe dire a Saturn di scegliere meglio i grafici per i suoi volantini.
Questa è la pubblicità di un netbook, uno di quei mini-portatili che sono molto di moda in questo periodo; sono così scarsi semplici, che i sistemi operativi usati sono Linux e Windows Xp… e nel caso di questo Compaq c’è Windows Xp Home Edition… o no?! 😀